RI-HABITAT, il ritorno alla vita di animali salvati: foto di A.Cerqua per LAV in mostra a Roma
Quale destino attende i tanti animali sequestrati in Italia per maltrattamenti, traffici illegali, bracconaggio o salvati da esperimenti di laboratorio? In molti casi questi animali, nati e cresciuti in cattività, spesso senza aver mai visto un prato o un albero né assaporato la vita libera, non possono essere reimmessi in natura. Di loro si occupano di frequente associazioni e centri di recupero. A questa complessa e delicata attività di riabilitazione e d’accoglienza di animali, è dedicata la mostra fotografica RI-HABITAT, pensata dalla LAV insieme alla fotografa Alessia Cerqua , e curata da Francesca Barbi Marinetti, che dal 15 luglio al 13 settembre 2011 sarà visitabile presso Il Margutta RistorArte di Roma (Via Margutta 118), nella famosa via degli artisti.
Immagini in bianco nero che attestano il diritto alla vita di scimmie nate e vissute all’interno di laboratori, cavalli maltenuti, tigri sequestrate a strutture circensi e, ancora, rapaci, rettili, cani e gatti. Il futuro di queste creature sarebbe stato davvero un’incognita se un’associazione non si fosse presa cura di loro. La mostra coinvolge oltre alla LAV, Il Parco Faunistico dell’Abatino (Rieti), Il Centro recupero animali selvatici Crase-WWF Semproniano (Grosseto), Serenity Horse (S.Marino), Centro ESE – EquinSenseExperience (Roma), I-Care Italia, l’Hotel degli animali (Marino, Roma).
“Volevo raccontare” – afferma l’artista – “la straordinarietà del ritorno alla vita di creature a cui è stata negata la libertà. I loro sguardi sono in grado di raccontare una vera e propria rinascita dopo esperienze drammatiche e commoventi.”
“Siamo abituati a vedere immagini di animali” – afferma la curatrice – “che da sempre rappresentano un veicolo mediatico capace di suscitare emozione ed empatia. Le fotografie di Alessia Cerqua raccontano un tratto meno conosciuto, quello del recupero dal disagio di animali sfortunati che hanno incontrato il lato più ostile dell’uomo. Il messaggio è intenso e positivo. Le loro posture invitano chi osserva a riconoscere un percorso di sofferenza affrancato da nuove opportunità di inserimento in contesti protetti. Restano esseri a metà strada tra l’habitat naturale in cui sarebbero dovuti vivere e quello civilizzato che scende a patti con i diversi, a volte contraddittori, istinti della natura dell’uomo. La scelta del bianco nero ne rafforza e interiorizza la forza comunicativa”.
Il recupero di animali che hanno alle spalle un passato così difficile, è molto delicato, richiede un impegno individuale, professionalità e sensibilità non comuni. Si tratta di creature molto diverse tra loro per caratteristiche, esigenze o traumi subiti. Le scimmie uistitì, che da pochi mesi la LAV ha salvato da un laboratorio, non avevano mai visto un albero: per loro abbiamo costruito un ampio spazio protetto e riscaldato, con piante e tronchi su cui arrampicarsi e giocare; si tratta di un piccolo nucleo famigliare che non abbiamo voluto separare. Al loro arrivo erano diffidenti e spaventate, ma lentamente si sono ambientate nella loro nuova casa, il Giardino Faunistico dell’Abatino (Rieti), e si sono abituate alla figura umana che per lungo tempo ha rappresentato solo abusi e violenze, anche psicologiche.
La mostra RI-HABITAT ha il patrocinio della Provincia di Roma e del Segretariato Sociale Rai ed è visitabile tutti i giorni dal 15 luglio al 13 settembre 2011 presso il RistorArte Margutta (Roma, Via Margutta 118). A conclusione le opere saranno battute all’asta per raccogliere fondi da destinare a progetti di recupero di animali.
Alessia Cerqua ha esposto in gallerie e festival internazionali di fotografia e pubblicato su numerosi quotidiani e riviste. Con la LAV ha collaborato alla mostra “Zoo” (2010), dedicata alla forzata cattività, parte di un progetto di lunga durata sul comportamento degli animali. Informazioni: www.alessiacerqua.it