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Bellezza a prova di topo: dal botox al rossetto. LAV: ecco perché No

14 novembre 2011 0 commenti

Laboratory mouse given intraperitoneal injectionIn questa società che ci spinge sempre più spesso alla ricerca dell’eterna giovinezza e al culto della bellezza e della perfezione, chissà se coloro che sempre più spesso ricorrono alle iniezioni botulino per spianare le rughe continueranno a farlo sapendo che questa tossina – la proteina più tossica finora conosciuta, utilizzata come preparazione farmacologica e in medicina estetica – è testata su centinaia di migliaia di topi vivi.

Il botox è tra i prodotti di bellezza più in voga, ma non tutti sanno che i topi soffrono e muoiono nei laboratori italiani ed europei per sperimentare la proteina neurotossica prodotta dal batterio Clostridium botulinum, in diverse tipologie per differenti usi: in Italia nel 2004 è stata approvata come farmaco per uso estetico, è approvata in più di 80 paesi, con diverse indicazioni terapeutiche.

Per i topi non c’è salvezza: muoiono dopo lente agonie e spasmodiche convulsioni in seguito all’iniezione di alti dosaggi del principio cosmetico che paralizza lentamente il sistema respiratorio e porta a morte dopo ore di progressivo soffocamento; se sopravvivono all’esperimento, al termine della procedura vengono comunque uccisi.  Studi condotti su animali per applicazioni terapeutiche sostenevano che la tossina botulinica potesse raggiungere il midollo spinale ed esercitare effetti sul suo funzionamento, ma investigazioni sull’uomo (pubblicate su Neurology) hanno confermato l’inattendibilità dei risultati dei test condotti su animali. Il problema riguarda non solo il botox, ma tanti altri prodotti ancora sperimentati su animali: da decenni una parte crescente del mondo scientifico lamenta l’inattendibilità del modello animale a fini sperimentali a causa dell’estrema variabilità dei risultati da specie a specie, molte ricerche lo confermano e hanno portato all’indispensabile sviluppo di test alternativi: eppure ancora oggi migliaia di animali sono sottoposti a test cosmetici che non solo infliggono loro sofferenze e morte, ma non offrono adeguate garanzie di sicurezza ai consumatori.

Per orientarti nella scelta dei cosmetici cruelty free, puoi scaricare gratuitamente la “Guida pratica ai cosmetici non testati su animali” pubblicata dalla LAV su www.lav.it.