Chiudere lo Zoo di Napoli, appello al Sindaco
Gli animali detenuti nello zoo di Napoli hanno bisogno del nostro sostegno.
L’appello al quale vi chiediamo di aderire è una lettera aperta al Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, affinché si adoperi per la definitiva chiusura dello zoo cittadino: firma anche tu! (Clicca QUI).
La situazione degli animali infatti, è sempre più drammatica: già provati dal degrado della struttura, con una crisi nel 2003 che non si tradusse in un migliore trattamento, rimasti reclusi nelle stesse gabbie, oggi c’è chi, nonostante il fallimento della società che gestiva lo zoo e la nomina di un Commissario liquidatore, intende prolungare l’agonia degli animali.
Hanno già aderito all’appello sottostante: Niccolò Ammaniti (scrittore), Marco Berry (conduttore tv), Massimo Bonetti (attore), Lorenzo Jovanotti Cherubini (cantante), Licia Colò (conduttrice tv), Rita Dalla Chiesa (conduttrice tv), Marcello D’Orta (scrittore), Vivianne Lamarque (scrittrice per bambini e giornalista Corriere della Sera), Cristina Nadotti (giornalista La Repubblica-blogger Animal Mouse), Giorgio Panariello (attore), Fulco Pratesi (ambientalista), Kris Reichert(dj Radio 105), Mario Tozzi (ricercatore CNR e conduttore tv), 99 Posse (gruppo musicale), Carla Rocchi – Presidente ENPA Ente Nazionale Protezione Animali, Gianluca Felicetti – Presidente LAV Lega Anti Vivisezione, Michela Brambilla – Presidente Lega Italiana per la Difesa degli Animali, Laura Rossi – Presidente Lega nazionale per la difesa del Cane, Massimo Comparotto – Presidente OIPA Organizzazione Internazionale Protezione Animali. Sono per la “eliminazione della inumana detenzione di animali negli zoo”, fra gli altri, i Garanti de “La coscienza degli animali”: Maurizio Costanzo (conduttore tv), Vittorio Feltri (giornalista), Elio Fiorucci (stilista), Margherita Hack (astrofisica), don Luigi Lorenzetti (teologo), Dacia Maraini (scrittrice), Susanna Tamaro (scrittrice), Umberto Veronesi (medico oncologo), Franco Zeffirelli (regista), Renato Zero (cantante).
Lettera aperta al Sindaco di Napoli Luigi De Magistris
“Gentile Signor Sindaco,
lo zoo di Napoli è un fallimento economico, morale, scientifico.
Lo zoo di Napoli è costato tanto. Agli animali innocenti in termini di condanna all’ergastolo, ai cittadini in termini di spazi negati, alle Amministrazioni pubbliche che in maniera diretta e indiretta hanno speso soldi pubblici per una struttura dannosa per l’etica, per l’educazione, per la conservazione delle specie animali.
Lo zoo di Napoli non è riuscito ad avere, in sette anni dall’entrata in vigore dalla legge italiana sugli zoo, la licenza del Ministero dell’Ambiente in attuazione di una direttiva europea.
Lo zoo di Napoli, basta visitarlo, è un insieme di tristezza e degrado tali che è un’onta per l’Amministrazione Comunale che speriamo anche in questo vorrà effettivamente rompere con il passato.
Eppure negli scorsi giorni abbiamo letto, anzi riletto dopo anni, le stesse dichiarazioni fatte nella precedente crisi della struttura nel 2003 e 2004: rilancio, riqualificazione, trasformazione in centro di recupero, fattoria didattica, luogo essenziale per la ricerca veterinaria, animali che stanno benissimo. Si tratta solo di tentativi di preservare interessi economici e di potere che fanno male agli animali e alla città. Quelli che, senza alcuna visita di tecnici indipendenti, dicono che “gli animali non si possono spostare”, volendoli tenere quindi come ostaggio per continuare a calpestare i loro diritti.
Le possibilità di conoscere finalmente davvero la natura non mancano. Le soluzioni per la sistemazione di animali e lavoratori ci sono.
Milano e Torino negli anni passati hanno chiuso i loro zoo. Nessuno ne sente la mancanza, Napoli può e deve farlo.
Gentile Signor Sindaco,
c’è un Commissario Liquidatore per gli aspetti economici della struttura, Lei sia il liquidatore dei diritti negati agli animali. Dica forte e chiaro che Napoli vuole cambiare pagina anche in questo e la Giunta lo dica con una sola voce.”
Firma anche tu questa lettera al Sindaco di Napoli: clicca QUI.