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Clonare animali non è un segno di evoluzione

17 gennaio 2012 0 commenti

vNelle nostre case ospitiamo un numero sempre più ampio di pet, cani e gatti in particolare, ma il nostro rapporto con loro non è sì è evoluto in modo davvero responsabile se oscilliamo tra estremi opposti come i milioni di cani e gatti abbandonati ad una vita randagia o rinchiusi a vita nei canili, tra indifferenza e impotenza, e il ricorso alla clonazione pur di illudersi di avere una copia del proprio cane.
E così una donna statunitense ha commissionato la clonazione del suo cane a un laboratorio sudcoreano, per la cifra di 50 mila dollari. Al di là degli aspetti emotivi che potrebbero entusiasmare gli animi, le tecniche di clonazione nascondono, nei fatti, una logica fondata su interessi economici e speculazione sulla vita di animali “da laboratorio”, finanziata dalle vane speranze di chi ha perso il suo compagno a quattro zampe e pensa di poter manipolare la vita a nostro uso e consumo.
Ordinare la nascita di cani, come fossero oggetti, è ripugnante sia dal punto di vista etico che scientifico. L’indice di fallimento per gli esperimenti di clonazione rimane altissimo – ci spiega la biologa della LAV Michela Kuan – quindi anche in questo caso l’esperimento prevede lo sfruttamento e la sofferenza di animali che vengono usati come bacini di produzione di esemplari copia. Inoltre, l’essere vivente è il frutto di varie componenti e quella genetica ne rappresenta al massimo il 50%: è impensabile riportare in vita un individuo deceduto perché, come dice la parola stessa, è unico.
Il ricorso alle tecniche di clonazione è ancora più grave considerando i molti milioni di cani in attesa di un’adozione nei canili e i tanti randagi che vivono soffrendo la fame e privati dell’affetto e della sicurezza di una casa; i canili di tutto il mondo sono affollati e non hanno fondi per tutelare gli animali che ospitano, ma spesso proprio le persone che si definiscono amanti degli animali alimentano gli interessi di questi laboratori pronti a clonare cani, gatti o altri animali.

Per apprfondimenti: www.lav.it