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Caccia, decide lo Stato: la Consulta dichiara illegittimi i calendari regionali

14 febbraio 2012 0 commenti

Con la storica sentenza n.20/2012 la Corte Costituzionale, raccogliendo un ricorso del Governo, ha dichiarato illegittima la legge recante il calendario venatorio della regione Abruzzo e ribadito la potestà esclusiva dello Stato in materia di tutela delle specie cacciabili.

Le associazioni Animalisti italiani, Enpa, Lac, LAV, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia, VAS  e WWF Italia hanno immediatamente accolto con favore questa sentenza che finalmente pone fine al diffuso espediente del ricorso alla legge per emanare i calendari venatori e ha un effetto dirompente su molte regioni italiane, che vedono di fatto crollare il proprio impianto venatorio: le leggi di Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche ma anche le province autonome di Trento e Bolzano da questo momento devono considerarsi illegittime, così come illegittimi saranno tutti gli eventuali atti, anche provinciali, che ne verranno eventualmente dedotti.

Questa fondamentale sentenza della Corte Costituzionale, la prima sulla materia, sebbene si riferisca in particolare alla legge della regione Abruzzo (che peraltro aveva cessato i suoi effetti) ha una esplicita portata complessiva e va a bocciare ogni regione che abbia inteso o intenda prevedere il calendario venatorio mediante una legge provvedimento, affermando invece l’obbligo di emanarlo esclusivamente con la forma dell’atto amministrativo.

La Corte ha anche sottolineato l’obbligo, previsto dalla legge 157/92, di emanare il calendario venatorio “entro e non oltre il 15 giugno di ogni anno”: un vincolo finora largamente disatteso ma che da oggi andrà rispettato strettamente.

“L’effetto di questa sentenza – affermano le associazioni – è dirompente e parifica il tema del calendario venatorio a quello delle deroghe: per entrambi, le leggi sono illegittime. Non solo dunque crollano le leggi di importanti regioni italiane, ma fallisce anche il progetto di varie amministrazioni di ricorrere allo strumento legislativo per raggirare le prescrizioni comunitarie e disattendere le iniziative dello Stato a tutela delle specie, tra cui la Guida ISPRA 2010. Ora le regioni non hanno più scuse né alibi. Si adeguino compiutamente al sistema di tutele, a partire dal prossimo calendario venatorio”.

Per approfondimenti: www.lav.it