LA CALMA PRIMA DELLO SHOW DOWN FINALE
Toni concilianti o duri, gruppi di lavoro che si riuniscono, opzioni che si
aprono e attesa di nuovi testi: è la tipica fase della calma prima della
tempesta.
Nei prossimi giorni i toni diventeranno più duri, le posizioni si
confronteranno, poi le strade saranno due: spaccatura o incontro. Il tutto
condito con qualche show di Paesi che vogliono notorietà o che vogliono
ottenere qualcosa. Il rituale si ripete, ma a Copenaghen quel che successe
fu ancora più complicato, praticamente trattavano tutti (negoziatori,
ministri, Capi di Stato) separatamente e senza parlarsi.
Qui a Cancun pare che la circostanza verrà evitata, anche se non si sa bene
come il lavoro delle coppie di Ministri (uno di un paese sviluppato e uno di
un paese in via di sviluppo), sugli stessi temi su cui lavorano i
negoziatori, convergerà.
Intanto dalla Gran Bretagna (governo conservatore) arriva l’annuncio che Il
Comitato indipendente istituito dalla legge sul Clima, dopo il target di
oltre il 40% di riduzione delle emissioni entro il 2020, ha suggerito un
taglio di ben il 60% entro il 2030. Un obiettivo davvero ambizioso che
speriamo serva da esempio a chi ancora non ha imboccato la strada
dell’economia verde (ogni riferimento all’Italia è puramente voluto).
Rimanere fuori dall’ondata della green economy sarebbe un disastro
ambientale, ma anche economico.