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100% dell’energia da fonti rinnovabili è possibile, anche a tavola

3 febbraio 2011 0 commenti

“Entro il 2050, noi possiamo trarre tutta l’energia di cui abbiamo bisogno dalle fonti rinnovabili. Questo rapporto dimostra che tale transizione è non solo possibile, ma anche vantaggiosa dal punto di vista economico, garantendo energia disponibile per tutti e prodotta in un modo che può essere sostenibile per l’economia globale e per il Pianeta. La transizione comporterà numerose sfide, ma spero che questo rapporto possa ispirare I governi e le industrie ad affrontare questi problemi e, allo stesso tempo, a muoversi con coraggio per far diventare l’economia rinnovabile una realtà. Non c’è nulla di più importante per essere davvero capaci di creare un futuro sostenibile.” Così Jim Leape, il
Direttore Generale del WWF Internazionale nel presentare l’Energy Report che traccia il futuro a 100% energia rinnovabile entro il 2050. Dal rapporto si evincono dieci indicazioni generali, che presuppongono una capacità di programmazione integrata e, soprattutto, ci dicono che cambiare percorso energetico investe tutti gli aspetti della nostra vita.

• ENERGIA PULITA: Promuovere solo i prodotti più efficienti. Sviluppare le fonti di energia rinnovabile, quelle che esistono già oggi e quelle che verranno ideate nei prossimi anni, per garantire abbastanza energia pulita entro il 2050.

• RETI: Condividere e scambiare energia pulita attraverso le reti e il mercato, fare il miglior delle risorse di energia sostenibile nelle differenti aree.

• ACCESSO: Porre fine alla povertà energetica: garantire a tutti, nei Paesi in Via di Sviluppo, energia pulita e promuovere le pratiche sostenibili, come le stufe per cucinare efficienti, .

• SOLDI: Investire nell’energia pulita e rinnovabile e nei prodotti e negli edifici efficienti dal punto di vista energetico.

• CIBO: Fermare lo spreco di cibo. Scegliere gli alimenti prodotti in modo efficiente e sostenibile per liberare terra per la Natura, le foreste gestite in modo sostenibile e la produzione di biocarburanti. Ognuno ha lo stesso diritto a un adeguato livello di proteine nella dieta, e perché questo accada le persone più benestanti devono mangiare meno carne.

• MATERIALI: Ridurre, riusare, riciclare – per minimizzare gli sprechi e risparmiare energia. Sviluppare materiali duraturi. Evitare quello di cui non abbiamo bisogno.

• TRASPORTI: Garantire incentivi per incoraggiare un maggior uso dei mezzi pubblici e per ridurre le distanze per gli spostamenti di persone e merci. Promuovere l’elettrificazione ogni volta che sia possibile e appoggiare la ricerca per l’uso dell’idrogeno per l’aviazione e il trasporto marittimo.

• TECNOLOGIA: Sviluppare piani di azione nazionali, bilaterali e multilaterali per promuovere la ricerca e lo sviluppo nell’efficienza energetica e nelle energie rinnovabili.

• SOSTENIBILITA': Sviluppare e applicare criteri di sostenibilità rigorosi che assicurino che l’energia rinnovabile sia compatibile con gli obiettivi ambientali e di sviluppo.

• ACCORDI: Appoggiare accordi ambizioni sul clima e l’energia per garantire regole globali e promuovere la cooperazione globale negli sforzi sull’energia rinnovabile e l’efficienza.

Vorrei soffermarmi su una delle indicazioni, quella relativa al cibo. Devo confessare che, dopo aver letto il rapporto in anteprima, alcune settimane fa, sono andata al ristorante greco, e i ragionamenti sulla necessità di tagliare lo spreco di cibo mi avevano talmente colpito che mi son fatta incartare tutto quello che era avanzato e l’ho portato a casa. Devo dire che non ne ho sofferto, anzi! I proprietari del ristorante mi avranno guardato con comprensione, visto che il loro Paese è in preda a una fortissima crisi economica (uno dei camerieri è venuto in Italia proprio per questo). E in effetti io l’ho fatto per affrontare una e molte crisi, che sono alla base della sofferenza del mondo, ma di cui pochi si accorgono: quella ambientale, quella energetica, quella alimentare. I prezzi del cibo salgono, e a livello mondiale è cominciata una competizione per lo sfruttamento della terra che vede in concorrenza l’energia e il cibo. E’ vero che per tutti noi è insopportabile l’idea di un mondo in cui ci sono delle persone che muoiono di fame; devo dirvi che dopo essere stata in India anche il pensiero di centinaia di milioni di persone che non hanno accesso all’energia non è per me tollerabile. In tutto questo, ripenso alle porzioni dei ristoranti in Florida, quando i miei amici mi sollecitavano a finire, mentre boccheggiavo dopo aver consumato mezzo basket di fritti, perché così il mio basket sarebbe stato riempito di nuovo. E mi arrabbio: questo sarebbe benessere?? Nel prossimo futuro, l’uso della terra, in Italia come in tutto il mondo, andrà razionalizzato. Non ci potremo più permettere di costruire edifici che non servono a nessuno, che deturpano il paesaggio e che massacrano la biodiversità. Non potremo più permetterci di lasciare aree da bonificare, intrise di veleni. Non potremo più permetterci di abbandonare capannoni industriali e vecchie fabbriche. E non solo perché la cementificazione uccide la biodiversità e provoca emissioni di anidride carbonica (e mancato assorbimento della stessa): ma perché ne avremo bisogno per la produzione energetica. E non ci potremo più permettere di distruggere i prodotti dell’agricoltura, e di puntare su coltivazioni sbagliate e dannose per il territorio: perché dovremo puntare alla sufficienza alimentare. C’è poi un altro aspetto, quello di cosa mangiamo. Quando per noia, per dieta, per finto senso di benessere, mangiamo carne tutti i giorni, e anche più di una volta al giorno, non ci rendiamo conto dello spreco che rappresenta. Spreco energetico (pascere una mucca o una pecora per ricavarne bistecche è molto più oneroso, in termini di mangime, che mangiare direttamente vegetali), inquinamento, emissioni di CO2 derivanti dalla produzione dei mangimi e dalla conversione dei terreni.
Per questo il WWF in Gran Bretagna ha lanciato la dieta “Livewell”: un modo per vivere bene e assicurare la protezione dell’ambiente. Non vi chiediamo di rinunciare a nulla, solo di mangiare con più sale… in zucca. Per ora andate sito del WWF UK e guardate i loro suggerimenti dietetici (http://www.wwf.org.uk/what_we_do/campaigning/food_campaign/livewell_2020/ ). Penso che presto penseremo a consigli più attinenti alla dieta mediterranea! Ma intanto, perché non dare uno sguardo ai consigli (italiani per gli italiani) su come fare la spesa amica del clima?
http://www.wwf.it/client/ricerca_clima.aspx?rootClima=3920&root=22986&parent=22311&content=1 . E ora attendo suggerimenti!