Referendum sul nucleare: spazzati via i trucchetti e le dichiarazioni “zelig”
Cancellare il nucleare per avere, finalmente una stategia energetica
Oggi al WWF abbiamo fatto festa tutti, a partire da Fulco Pratesi, da i tanti colleghi che stanno lavorando sui referendum e dall’autore della memoria consegnata ieri dal WWF alla Corte di Cassazione, una memoria che aveva colto completamente nel segno. Appena abbiamo letto sulle agenzie “La corte si e’ riunita oggi e’ ha deciso che sara’ tenuto il referendum sul nucleare con il trasferimento del quesito sui commi 1 e 8 dell’articolo 5 della nuova legge” siamo scoppiati in un applauso liberatorio.
Che cosa è avvenuto? Il Governo ha fatto approvare, all’interno di un decreto già all’esame del Parlamento, una norma che, pur abrogando tutti gli articoli che il referendum chiedeva di abrogare, lasciava aperta la porta alla restaurazione del nucleare. In particolare, i commi 1 e 8 dell’art. 5 del decreto Omnibus confermano l’intento solo sospensivo dell’iniziativa governativa in attesa delle decisioni assunte a livello di Unione Europea. E infatti “la Corte ha ritenuto evidentemente che questi commi potrebbero consentire che comunque si proceda al programma di localizzazione e attuazione del programma. Ha quindi trasferito alla nuova legge il quesito”. Il quesito dovra’ quindi essere riformulato.
La notizia è buona, anzi ottima, e certo non solo per noi. Prima di tutto la Corte di Cassazione ha affermato il principio che non si può defraudare gli elettori del diritto di decidere in una consultazione referendaria attraverso dei meri e aperti trucchetti, accompagnati da dichiarazioni “zelig” del Presidente del Consiglio che ne dava un’intepretazione diversa a seconda dell’interlocutore che si trovava di fronte o che voleva convincere.
Secondariamente, ora un pronunciamento per il SI degli elettori sarà chiaramente una pietra tombale per il nucleare in Italia. Ne dovremmo essere contenti tutti perché da domani potremo fare una strategia energetica nazionale, finalmente, e non continuare a perdere il treno dell’economia del futuro aspettando di far contente le lobby del nucleare.
L’auspicio e che gli elettori vadano a votare in massa, sin dalle prime ore di domenica 12, e naturalmente votino SI per abrogare il nucleare.