Il Crepuscolo dell’Era dei Combustibili Fossili: la rottamazione e il Retrofit elettrico.
Di Massimo de Carlo
L’avevamo percepito, l’avevamo progettato, l’avevamo realizzato. L’intuizione era giusta. Un paio di anni fa un gruppo composto da associati ad ASPO Italia, sostenitori dei veicoli elettrici, professori universitari, professionisti e tecnici avevano realizzato la famosa conversione del ‘cinquino‘ per dimostrare che era possibile trasformare/convertire un veicolo esistente con motore a scoppio al termine della sua onorata vita stradale quando era divenuto oramai troppo inquinante. Un vecchio veicolo Euro 0, affamato di petrolcarburante poteva abbandonare il vecchio cuore pulsante con la forza energivora dei pistoni emettitori di fumo, CO2 e altre sostanze inquinanti. Poteva essere rinnovato, dandogli nuova vita, semplicemente trapiantandogli un nuovo cuore silenzioso, efficiente, divertente … “cool”.
Nel nostro sito web di ASPO-Italia, nei nostri blog, nelle nostre mailing list possiamo ritrovare analisi e dettagli, ragioni e prove di quanto potesse concretamente realizzarsi una conversione qui ed ora delle vecchie carrette inquinanti per realizzare il passaggio indolore da un’era in cui tutto era possibile per il basso prezzo dell’energia e tutti gli obiettivi erano da considerarsi raggiungibili ad un’era in cui l’energia costa, dove conviene risparmiare, dove si impongono scelte nuove con concetti innovativi, in cui l’energia rinnovabile rappresenta una certezza piuttosto che una promessa da verificare . Occorre modificare il modo di pensare, convertire prima di tutto il nostro cervello per comprendere gli scenari futuri ed adeguare ad esso i nostri strumenti logici e materiali. Un modo, tra i tanti, per riempire di contenuti questa nuova realtà è stata appunto la realizzazione del cinquino retrofittato elettrico che è l’oggetto simbolo della nostra conversione logica.
Si aggiunge adesso un documento d’oltre oceano che tratta l’argomento con argomenti nuovi e ancor più esaustivi. Quindi invito i nostri lettori a dare un’occhiata attenta al documento della California Cars Initiative una US-NGO (Organizazione non Governativa statunitense) per comprendere in modo ancora più esaustivo quella che è la filosofia vincente del RETROFIT elettrico, soprattutto dal punto di vista ambientale, per raggiungere la meta della riduzione dei gas climalteranti ma, allo stesso tempo, rappresenti una opportunità per creare nuovi posti di lavoro realizzabile da subito. Una analisi USA-centrica ma che potrebbe, dovrebbe essere capita anche nel Vecchio Continente e saputa sfruttare anche dai noi che siamo ai margini dell’Impero, in Italia.
“Questa analisi mette a confronto due opzioni politiche per i veicoli già in circolazione - 250 milioni negli Stati Uniti e 900 milioni a livello mondiale - che continueranno a bruciare combustibili fossili per decenni. Politiche correttamente sintonizzate su larga scala possono ridurre sostanzialmente l’impronta carbonica di questi veicoli. Due soluzioni incentrate sui veicoli a bassa efficienza sono i programmi di rottamazione, che stanno acquisendo sempre maggiore sostegno in molti paesi, ed una nuova opzione emergente che è quella delle conversioni in veicoli ibridi plug-in (PHEVs) e in veicoli elettrici a batteria “all electric” (EV). Questa analisi modella i fattori energetici utilizzati nella costruzione dei veicoli sia come percentuale di vita in energia spesa sia come modi per conservare questa energia incorporata. Si deriva da tali confronti una duplice strategia che combina la rottamazione di alcuni veicoli e la conversione in plug-in di mezzi di trasporto cose, pickup, camion, fuoristrada e furgoni per far emergere chiaramente il modo per ottimizzare la quantità di fondi pubblici messi a disposizione.”
“…. abbiamo sentito dire che i costi elevati vogliono significare che non c’è business per il retrofit. Anche ai prezzi della benzina di oggi, con le aspettative di costi delle batterie simili a quelle discusse da General Motors e dei suoi fornitori per la Chevy Volt, la durata del costo totale di proprietà (TCO, total cost of ownership), compresi i costi di saranno più bassi per i nuovi PHEVs che per le auto a combustione interna, motori ICE. Più in generale, i calcoli per il costo raramente contengono i costi di esternalizzazione che vengono della dipendenza dai combustibili fossili. Gli analisti, che comprendono i costi della salute, dell’ambiente e le spese militari vedono il vero prezzo per gallone del carburante derivato del petrolio di oggi più vicino ai 10 dollari che ai 2 dollari. Guardando al futuro, è probabile che il costo del petrolio aumenti di nuovo come l’economia mondiale e la domanda di recupero dei paesi in via di sviluppo continuerà a crescere. Quando ciò accadrà, si manifesterà sempre più il costo-efficace del retrofit. E quando il payback e i calcoli costi-benefici, a partire da una prospettiva “fine del business as usual” - il factoring non solo i costi esterni del petrolio, ma anche i crediti di carbonio o di altri risultati di una cap-and-trade di carbonio o di un sistema fiscale - tutto cambia. ”
Un occasione da non perdere che deve essere recepita dai legislatori italiani, dagli imprenditori ma soprattutto spinta dalla gente comune. Leggere questo report per porsi successivamente l’obiettivo della lotta contro i cambiamenti climatici anche attraverso una facile, semplice rivoluzione il cui impatto più forte lo avrebbe sul più importante dei cambiamenti: una nuova visione del mondo. Una rivoluzione. Una conversione.