Ecologia, assegnato il Goldman, Nobel per l’attivismo ambientale
Assegnato ieri a Londra il premio Goldman Environmental Prize, giunto alla sua ventesima edizione, il riconoscimento considerato il Nobel per l’attivismo nel settore ambientale. Il premio è andato agli attivisti di tutto il mondo che si sono occupati di ecologia, sfidando politiche e governi, combattendo lunghe battaglie per preservare l’ambiente e i diritti all’interno delle proprie comunità.
Per l’Africa ha ritirato il premio Marc Ona Essangui, impegnato in Gabon a contrastare il progetto per una miniera di materiali ferrosi in una foresta pluviale, voluto da una compagnia di Stato Cinese. Minacciato e arrestato ha dichiarato al telefono alla Reuters “Le minacce non dovrebbero impedirti di portare avanti la tua lotta… Il progetto potrebbe distruggere la più bella foresta dell’Africa centrale”.
Per il Nord America ha ritirato il Goldman Maria Gunnoe, ex cameriera oggi impegnata in una campagna di sensibilizzazione della popolazione contro le miniere di carbone sulle cime degli Appalachi in West Virginia.
Il premio per l’attivismo in Sud America è andato a Hugo Jabini e Wanze Eduards, del Suriname, che hanno informato, sensibilizzato ed aiutato la popolazione locale a mobilitarsi contro il disboscamento delle proprie terre.
In Europa il Goldaman è andato alla scienziata russa Olga Speranskaya e al gruppo Eco-Accord che si battono per l’eliminazione dei rifiuti tossici nelle repubbliche dell’ex Unione Sovietica.
Per l’Asia ha ricevuto il Goldman Rizwana Hasan dal Bangladesh, avvocato che lotta per ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti dell’industria navale. Per le isole ha ritirato il premio Yuyun Ismawati, attivista balinese che promuove un miglior sistema di raccolta dei rifiuti in Indonesia.