L’impatto ambientale ai mondiali di calcio del 2010 in Sud Africa sarà enorme
I Mondiali di calcio del 2010, che si svolgeranno in Sud Africa, saranno ricordati non soltanto per le gesta dei calciatori e l’entusiasmo del pubblico, ma anche per il loro impatto ambientale, tra i più pesanti mai registrati per una manifestazione sportiva. I Mondiali del 2010 emetteranno CO2 10 volte in più rispetto alla Coppa del mondo del 2006 tenutasi in Germania con una stima sulle emissioni dell’evento pari a circa 900.000 tonnellate di CO2 per la sola competizione calcistica. L’arrivo dei turisti e la loro permanenza in Sud Africa sarà responsabile di circa il 67% della produzione totale di CO2, a causa dei viaggi interni in aereo, a cui si sommano i viaggi intercontinentali.
Invece di approfittare per rendere i mondiali un’occasione per sensibilizzare sulle tematiche ambientali o trasformare la competizione sportiva anche in una competizione ecologica, il Sud Africa sceglie di primeggiare per l’impatto ambientale, con l’impronta al carbonio più grande, così come ha detto il Ministro dell’Ambiente Sudafricano Buyelwa Sonjica, a cui si devono questi pronostici. E se pensate che l’impronta dell’italiano medio è grande come 6 campi di calcio, immaginate quanti campi ci vogliono per compensare quelle dei Mondiali di calcio del 2010.
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