Salvare le palme di Roma dal Punteruolo Rosso
L’attacco del punteruolo rosso alle palme diventa sempre più un’emergenza nazionale: dopo aver colpito e distrutto più di 13.000 palme in Sicilia e aver infestato la Liguria, è giunta la volta di Roma.
Nonostante già da anni Fare Ambiente abbia lanciato l’allarme sulla pericolosità e la diffusione del Punteruolo Rosso, presente in Italia dal 1995, non si sono attuate strategie di prevenzione. Fino ad oggi si è cercato soltanto di contrastare il punteruolo ad attacco avvenuto e, nella maggior parte dei casi, una volta che il punteruolo attacca la palma, è già troppo tardi. Ad essere a rischio adesso sono circa 5000 palme del litorale laziale, dal Parco Nazionale del Circeo fino a Torvaianica, così come le 2500 palme che si trovano nelle ville storiche della capitale. Una volta compromesse, le palme devono essere tagliate, con gravissime perdite per il patrimonio ambientale e culturale del paese.
Sono necessari interventi di prevenzione, aiuti ai singoli che cercano di proteggere le proprie palme, condivisione di mezzi e tecniche per sconfiggere questo pericoloso coleottero delle palme. Così come ha detto Benvenuti, coordinatore per il Lazio del Movimento Ecologista Europeo:
Sono necessari quindi maggiori interventi di prevenzione e non solamente di indennizzi, come dovrebbe essere giustamente previsto per il prossimo piano assicurativo nazionale nei casi in cui la coltivazione delle palme rappresenti un fattore economico collegato all’attività agricola o vivaistica. Prevenzione per prevenire le infezioni, per evitare o limitare l’insediamento del parassita nelle piante. Un programma straordinario deve essere pianificato sin da ora per non rischiare un ulteriore danno ambientale ed alle palme storiche presenti nel nostro Paese, ma con un programma allargato fra tutte le Nazioni che sono interessate, perchè tali fenomeni non hanno confini geografici.
Via | romanotizie
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