Sondaggio: tu che tipo di ecologista sei?
Vi riporto da meteogiornale un articolo di Aldo sugli ambientalismi, in base ai quali si può analizzare una società e capire il valore dell’ecologia e delle risorse per la comunità di riferimento. L’articolo si basa sulla lettura del libro di Joan Martinez Alier, Ecologia dei Poveri.
Il primo tipo di ecologismo è basato sul culto della Natura, sull’amore per gli spazi incontaminati e per l’essenza selvaggia, purchè l’uomo sia assente dall’oggetto dell’amore. Lo scopo è la conservazione dell’ambiente e la strategia per ottenerlo è l’allontanamento dell’uomo. Questo tipo di ecologismo è tipico dei paesi industrializzati e ne sono espressione i Parchi nazionali e le Aree Protette.
Il secondo tipo di ambientalismo è più giovane, ha come mantra l’ecoefficienza e spesso è in opposizione con il precedente. Nell’ambientalismo orientato all’ecoefficienza tutto è scienza e tecnologia, tutto si basa sul controllo razionale e matematico del rapporto tra inquinamento e risparmio energetico, tra risorse ed emissioni, tra materie prime e impatto ambientale. All’estremo di questo ambientalismo c’è sarebbe la volontà a far pagare in anticipo l’impatto ambientale connesso all’acquisto o all’uso di un bene.
Entrambi gli ambientalismi precedenti si sviluppano nell’ottica di paesi occidentali e industrializzati, mentre ai paesi in via di sviluppo si applica l’Ecologia dei poveri. L’ultima nata tra le forme di ambientalismo, difende con tutti i mezzi, leciti e illeciti, gli ambienti in cui l’uomo è inserito, ma che sono minacciati per la disponibilità di risorse.