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Energia da sole e vento… si deve!

20 marzo 2009 0 commenti
Antonio Cianciullo scrive sul suo blog un articolo incentrato sulla notizia che la Sicilia si smarcherebbe dal nucleare dedicando i propri sforzi economici sullo sviluppo delle fonti alternative, rinnovabili in una programmazione di investimenti negli anni futuri. Concordo sul fatto che l’elettricità da fonti rinnovabili, rappresenta un modello diffuso, decentrato e quindi democratico ma mi desta preoccupazione che a raffigurare questa teoria sia l'economista Rifkin propugnatore della cosiddetta 'economia basata sull'idrogeno'. Niente di più sbagliato. Per produrre l'idrogeno si ha bisogno per estrarlo dall'acqua di energia elettrica e/o idrocarburi più energia elettrica. L'idrogeno NON è una fonte energetica ma un vettore di energia. Se manca energia non si ha idrogeno. L'unica valida soluzione ai problemi energetici che abbia come obiettivo la riduzione dalla dipendenza estera è quella di produrre energia da fonti rinnovabili, eterne, sicure, democratiche, diffuse come il vento e il sole. E' possibile da subito.


Sicilia e Sardegna fuori dal nucleare
Jeremy Rifkin, il consigliere energetico dell’Unione europea, è andato in Sicilia a dire - assieme al presidente della Regione Raffaele Lombardo - che non saranno nè il nucleare nè un piano caso tutto fondato sull’aumento delle cubature a far decollare l’economia ma il nuovo progetto energetico concordato con la Regione: nell’arco di dieci anni la Sicilia può arrivare a produrre la metà dell’elettricità da fonti rinnovabili, usando un modello diffuso, decentrato, democratico, un modello capace di diventare un volano economico importante. Buona parte delle case si trasformerebbero - utilizzando solare, minieolico e geotermia - in produttori di elettricità seguendo l’esempio di due regioni spagnole, la Navarra e l’Aragona, che in dieci anni sono arrivate al 70 per cento di elettricità da fonti pulite. Per la prima volta le politiche energetiche di una Regione amministrata dal centrodestra entrano – almeno nei piani – in conflitto con le scelte del governo basate sul nucleare e su una vecchia idea delle opere pubbliche. Già in Sardegna Berlusconi aveva fatto una campagna elettorale all’insegna del “tranquilli, qui niente centrali nucleari”. Ora si sgancia anche la Sicilia. Quali saranno le regioni tanto fedeli da chiedere un impianto nucleare?
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