Geotermia: accordo in Toscana per 650 milioni di euro
La firma di un protocollo da 650 milioni di euro tra il presidente della Regione Toscana e l'amministratore delegato di Enel permetterà di partire con un programma sulla geotermia che dovrebbe mettere a disposizione agli enti locali interessati dall’attività geotermica e investire nella ricerca, da qui al 2024.
Una prima tranche da 170,3 milioni di euro, 88,3 dei quali destinati ai 15 comuni toscani sul cui territorio insistono impianti geotermici e 82 che andranno a finanziare sia il progetto di riassetto dell'area di Piancastagnaio, che lo studio delle migliori tecnologie in grado di mitigare l'impatto ambientale dello sfruttamento geotermico.
L'accordo sottoscritto oggi entro ottobre sarà sottoposto ad una prima verifica e verrà aggiornato entro la fine del 2011.
L'assessore regionale all'energia e all'ambiente ha sottolineato invece il carattere innovativo del protocollo attuativo, costruito attraverso un confronto con le amministrazioni locali interessate e frutto di un lavoro di approfondimento, verifica e messa in pratica delle migliori soluzioni per affrontare i problemi che lo sfruttamento geotermico ha presentato in questi anni. In particolare si sperimenteranno nuove tecnologie per ridurre le emissioni di anidride carbonica e, grazie alla ricerca, si studierà la possibilità di sfruttare l’energia geotermica a temperature più basse e quindi di minore impatto ambientale.
Il Piano di indirizzo energetico regionale prevede uno sviluppo ulteriore dello sfruttamento geotermico per 200 megawatt di potenza installata. Nell’area geotermica cosiddetta tradizionale, con al centro Larderello, è concentrato quasi il 90% della produzione totale, con 702 MegaWatt di potenza installata su un totale regionale di 783. Delle 31 le centrali geotermiche attive in Toscana, 5 si trovano sull'Amiata, per una potenza installata di 88 MW. Considerando tutte le fonti energetiche la geotermia garantisce in Toscana il 27% della produzione elettrica totale e l’87,5% della produzione elettrica da fonti rinnovabili. Gli interventi previsti sull'Amiata riguardano il riassetto dell'area di Piancastagnaio, con l'immediata chiusura della centrale di PC2 e la realizzazione di un nuovo termodotto per garantire calore alle serre di Floramiata.
Fonte: regione.toscana.it
Una prima tranche da 170,3 milioni di euro, 88,3 dei quali destinati ai 15 comuni toscani sul cui territorio insistono impianti geotermici e 82 che andranno a finanziare sia il progetto di riassetto dell'area di Piancastagnaio, che lo studio delle migliori tecnologie in grado di mitigare l'impatto ambientale dello sfruttamento geotermico.
L'accordo sottoscritto oggi entro ottobre sarà sottoposto ad una prima verifica e verrà aggiornato entro la fine del 2011.
L'assessore regionale all'energia e all'ambiente ha sottolineato invece il carattere innovativo del protocollo attuativo, costruito attraverso un confronto con le amministrazioni locali interessate e frutto di un lavoro di approfondimento, verifica e messa in pratica delle migliori soluzioni per affrontare i problemi che lo sfruttamento geotermico ha presentato in questi anni. In particolare si sperimenteranno nuove tecnologie per ridurre le emissioni di anidride carbonica e, grazie alla ricerca, si studierà la possibilità di sfruttare l’energia geotermica a temperature più basse e quindi di minore impatto ambientale.
Il Piano di indirizzo energetico regionale prevede uno sviluppo ulteriore dello sfruttamento geotermico per 200 megawatt di potenza installata. Nell’area geotermica cosiddetta tradizionale, con al centro Larderello, è concentrato quasi il 90% della produzione totale, con 702 MegaWatt di potenza installata su un totale regionale di 783. Delle 31 le centrali geotermiche attive in Toscana, 5 si trovano sull'Amiata, per una potenza installata di 88 MW. Considerando tutte le fonti energetiche la geotermia garantisce in Toscana il 27% della produzione elettrica totale e l’87,5% della produzione elettrica da fonti rinnovabili. Gli interventi previsti sull'Amiata riguardano il riassetto dell'area di Piancastagnaio, con l'immediata chiusura della centrale di PC2 e la realizzazione di un nuovo termodotto per garantire calore alle serre di Floramiata.
Fonte: regione.toscana.it