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Nucleare più idrogeno, burro alla brace

27 luglio 2009 0 commenti
Esiste, nel nostro Paese, una “Università dell’Idrogeno” la prima al mondo interamente dedicata allo studio di questa particolare forma di produzione energetica. E' un ente no-profit finalizzato alla ricerca, alla formazione e all’informazione sull’idrogeno con sede a Monopoli (Bari) infatti la Puglia è già oggi ai primi posti in Italia per produzione di energia e prevede, attraverso il PEAR (Piano Energetico ed Ambientale Regionale) un ulteriore aumento della produzione energetica soprattutto da fonti rinnovabili tra cui, appunto, l’idrogeno . Infatti, entro la fine del 2009 saranno realizzate sei stazioni di distribuzione di idrogeno per le 6 province pugliesi, grazie a uno stanziamento regionale di 5 milioni di euro. Si tratterà della prima rete al mondo di distributori di idrogeno ed idrometano per automezzi con produzione locale di idrogeno mediante elettrolizzatori con energia elettrica prodotta da impianti solari ad alta efficienza ed eolico a basso impatto visivo e sonoro.
Il Comune di Mola organizza una conferenza sulla valutazione economica ed ambientale delle fonti energetiche che sfruttano il nucleare e l’idrogeno (Nucleare vs idrogeno: una conferenza a Mola. Venerdì 24 luglio alle ore 20.00 al Castello Angioino a Mola di Bari l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Mola organizza una conferenza dal titolo). All'ingresso del Castello, in via Colombo, sarà parcheggiata una Fiat Multipla alimentata ad idrogeno realizzata dall'Università dell'Idrogeno.

Questo è il riassunto di quanto si legge in un articolo di una agenzia di notizie locali (sudnews).
Nucleare e idrogeno, una bella accoppiata. Come sappiamo l'energia prodotta dal nucleare non è rinnovabile tant'è che sappiamo che l'uranio finirà tra 60 anni qualora rimanessero costanti i consumi attuali.
Poniamoci una domanda: è una buona idea utilizzare l'idrogeno nei trasporti. Posso rispondere in due parole: spreco e inefficienza.
Già due anni fa avevo scritto qualcosa sull'argomento: " L'idrogeno: il nemico delle rinnovabili" con un sottotitolo perentorio, senza mezze misure " La sciocchezza dell'idrogeno nella trazione stradale". L'analisi consisteva l'efficienza di 3 tipi di veicoli che fossero alimentati da energia derivata da fonti rinnovabili :
1- un veicolo con motore a scoppio alimentato da idrogeno (H2ICE)
2- un veicolo con motorizzazione elettrica fuel cell a idrogeno (H2FC)
3- un veicolo con motorizzazione elettrica e accumulatori elettrochimici cioè batterie (BEV)
Ipotizziamo che i veicoli abbiano bisogno di 100 kWh di energia alle ruote per compiere un determinato percorso.
Quanta energia è necessario produrre nell'impianto a monte (FV, eolico, idroelettrico ) per dare 100 kWh? La stessa cosa vale per l'energia elettrica prodotta dal nuclearre anche se non è una fonte rinnovabile.
Occorre produrre rispettivamente:
1- 522,9 kWh
2- 269,0 kWh
3- 154,1 kWh
Da questi calcoli si deduce che
1. l'uso di un motore a scoppio alimentato da idrogeno è assolutamente sconsigliato per il suo basso rendimento medio che si riduce (fino a dimezzarsi) se il veicolo circola in città, richiedendo rispettivamente quasi 523 kWh e 1.100 kWh alla fonte per averne disponibili 100 kWh per il movimento.
2. Migliore è la situazione di un veicolo con motorizzazione elettrica, fuel cell alimentate da idrogeno compresso in bombole stivate a bordo del veicolo. Si richiedono 269 kWh alla centrale
3. Il veicolo elettrico a batterie risulta essere quello che ha il rendimento migliore, richiedendo solo 155 kWh
dalla centrale.
Concludevo così "Riassumendo: investire sul veicolo ad idrogeno è improvvido."

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