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Auto elettrica. Pininfarina, Bollorè, Bluecar, B°

13 ottobre 2009 0 commenti
In una intervista di Silvio Pietro Angori, amministratore delegato di Pininfarina, al Sole 24 Ore di Sabato 11 Ottobre delinea l'attuale situazione che riguarda i rapporti che intercorrono tra la Pininfarina e Bollorè sul progetto della Bluecar (o B°), l'auto elettrica.

Angori spiega che la Francia ha annunciato un piano di sostegno alla filiera dell'auto elettrica di 1,5 miliardi di euro e si augura che iniziative analoghe siano applicate anche in Italia anche se al momento la questione non risulta essere in agenda da parte di nessuno. Si rischia dunque di creare un'asimmetria di mercato che impone per forza motivi di riflessione. L'AD italiano si immaginare che Bolloré si chieda che senso ha produrre la vettura in Italia quando in Francia può usufruire degli incentivi, fermo restando l'impegno riconfermato recentemente da Bollorè nell'iniziativa.

La joint venture tra Pininfarina e Bolloré ha l'obiettivo di sviluppare e produrre la Bluecar, poi ciascuno ha le proprie strategie. Bolloré è probabilmente interessato a fornire la sua batteria al mondo mentre Pininfarina a disegnare auto elettriche anche per altri costruttori. Dopo gli sforzi compiuti per realizzare la Bluecar, che arriverà sul mercato nel 2011 e ha già ricevuto oltre 6 mila prenotazioni, forse l'esclusiva non è più indispensabile.

Bolloré ha anche una sorta di diritto di veto, se non gradisce il nuovo azionista di controllo di Pininfarina, può rilevare l'intero capitale della joint venture ma pensa che non impatterà in alcun modo sul piano industriale e d'altronde non sente che si avverta il rischio che venga tolta la produzione della Bluecar alla Pininfarina poiché i rapporti contrattuali sono molto articolati e prescindono dal controllo della joint venture.

Fonte: ilsole24ore.com

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