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Garanzie pubbliche per un EPR? Azienda USA: no, grazie

26 ottobre 2010 0 commenti

Mentre in Italia la corsa verso la riapertura del nucleare prosegue con la nomina del prof Veronesi – esperto di tumori al seno e all’utero – a capo dell’Agenzia per la sicurezza nucleare – che deve occuparsi di qualità delle saldature, di approvare progetti tecnici per i sistemi di automazione e controllo e via dicendo – negli USA è uscita una notizia pressoché cancellata dall’informazione in Italia.

Eppure la notizia è comparsa sul Washington Post : nonostante l’amministrazione Obama avesse approvato la richiesta di garanzie pubbliche per 7,5 miliardi di dollari al progetto di un reattore EPR a Calvert Cliffs, Maryland, l’azienda Constellation ha cancellato il reattore dai suoi piani.

http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2010/10/08/AR2010100807377.html

L’azienda Constellation, socia con la francese EDF in Unistar, avrebbe dovuto realizzare un EPR, il primo negli USA, nell’isola nucleare di Calvert Cliffs, come primo reattore di una nuova flotta. La richiesta per accedere alle garanzie pubbliche era stata presentata nel luglio del 2007, anno in cui George W. Bush aveva stanziato 18,5 miliardi di dollari in un fondo di garanzia per le banche che aprono linee di credito per progetti nucleari.

Questo fondo fu costituito nel 2007 perché le maggiori istituzioni bancarie statunitensi dichiararono chiaramente di non voler prestare denaro a progetti nucleari – il cui rischio negli USA è valutato superiore al 50% – a meno di una garanzia totale da parte dello stato.

Così Bush nel 2007 stanziò 18,5 miliardi di dollari per garanzie pubbliche sui prestiti che le banche avessero erogato a progetti nucleari fino all’80 per cento del valore dell’investimento. All’inizio del 2010 Obama ha iniziato ad assegnare questi fondi (e promettendo di triplicarli nel 2011): 8,3 miliardi di dollari di garanzie pubbliche al progetto della Southern Co. per costruire  due reattori AP1000 a Burke, Georgia, per un piano preventivo di spesa di 14 miliardi di dollari per 2.200 MW.

Dopo la rinuncia alla garanzia pubblica, EDF si è detta “scioccata” dalla decisione unilaterale di Constellation di rinunciare al progetto che aveva ottenuto una ampia garanzia pubblica. Varie le possibili ragioni di questa mossa inaspettata.

Il progetto del reattore EPR non è ancora stato approvato dall’autorità di sicurezza statunitense – la NRC – che, come altre agenzie di sicurezza nucleare, non ha accettato l’assetto del sistema di automazione e controllo d’emergenza. Lo scorso agosto il costruttore AREVA ha comunicato all’NRC che risponderà alle obiezioni sollevate non prima del prossimo marzo.

Un secondo motivo potrebbe essere nelle conclusioni del rapporto Roussely, già amministratore delegato di EDF,  preparato su richiesta di Sarkozy, in cui si ammette un sostanziale fallimento dell’EPR (EDF ha nel frattempo annunciato di voler sviluppare una sua filiera diversa dall’EPR).

Interessante la reazione dei mercati: il giorno dopo l’annuncio della cancellazione del progetto da parte di Constellation, la società ha registrato un aumento del valore delle proprie azioni.

http://baltimorejewishlife.com/news/news-detail.php?SECTION_ID=1&ARTICLE_ID=1629

Continua dunque la truffa nucleare di governo ed Enel, che continuano a “vendere” l’EPR a 4-4,5 miliardi di euro. Se invece si prendono sul serio le cifre in base alle quali è stata concessa la garanzia pubblica – poi rifiutata – negli USA, il budget era quasi di 10 miliardi di dollari, dunque 7-7,5 miliardi di euro. Una truffa condita dalla presa in giro di nominare un medico che osanna il nucleare, che,  per quanto luminare nel suo campo, è del tutto incompetente in materia di sicurezza nucleare.