Il Tribunale di Monza autorizza a produrre formaggio da latte in polvere
Fino a qualche tempo fa era una truffa vera e propria, ora invece c’è addirittura nei regolamenti europei: è la possibilità di inserire sul mercato italiano mozzarella e formaggio prodotti con latte in polvere.
Lo ha dichiarato, con una sentenza, il tribunale di Monza, parlando dell’applicazione del regolamento europeo 853/2004, in base al quale si possono fabbricare formaggi anche con materie prime “trasformate”, come polvere di latte, caseinati e altri derivati.
Un adeguamento all’Europa che per i consumatori nostrani rischia di diventare pericoloso, perché potrebbero pagare allo stesso prezzo di ora mozzarelle e altri formaggi scadenti, senza poter capire se sono fatti con latte fresco o meno. Starà alla buona volontà del produttore dichiararlo in etichetta.
Proprio per questo, il responsabile economico della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), chiede:
all’industria che sia coerente con quanto più volte affermato, ovvero la tutela delle produzioni nazionali, mentre le istituzioni, dopo questa sentenza, dovrebbero prevedere la necessità di un sistema di etichettatura più specifico e restrittivo in grado di rendere consapevoli i consumatori delle scelte alimentari che fanno.
Pronta la replica da parte di Assolatte, associazione che raggruppa le industrie di trasformazione aderenti a Confindustria, secondo cui:
la coerenza dell’industria è assoluta, poiché dal 1974 non ha più usato latte in polvere, visto che la legge 138 del 1974 ne vieta tassativamente l’uso per la produzione di formaggi.
Insomma, in questo caso la legge italiana appare più avanzata e di maggiore tutela, rispetto a quelle europee. Chissà se qui, dove ci sarebbe da alzare la voce, i nostri politici si faranno sentire, o se preferiranno lasciar abbassare gli altissimi standard di produzione alimentare del nostro Paese, uno dei pochi settori in cui ancora siamo all’avanguardia in Europa.
Via | Help Consumatori
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