Spagna: gli ambientalisti chiedono a Zapatero di chiudere la centrale nucleare di Garoña
Gli ambientalisti spagnoli chiedono spiegazioni al premier socialista José Luis Rodríguez Zapatero, dopo che il Consiglio di Sicurezza Nucleare del paese iberico (CSN) ha concesso l’autorizzazione a tenere aperta per altri dieci anni la centrale nucleare di Garoña, nei paesi baschi.
In particolare, i portavoce di Amigos de la Tierra, Ecologistas en Acción, Greenpeace, SEO/birdlife e WWF, hanno chiesto al premier spagnolo se ha intenzione di “mettere a rischio la popolazione” per favorire gli interessi economici delle società Iberdrola ed Endesa, che possiedono la società di gestione della centrale atomica più vecchia del paese, inaugurata nel 1970 e finora autorizzata a funzionare fino al 2009 (nel 2015 comunque si saturerà la piscina del combustibile).
Le organizzazioni ambientaliste hanno denunciato il pericolo di un prolungamento della sua attività, che potrebbe essere pericolosa per i cittadini e l’ambiente, e hanno chiesto che se si decide di tenerla aperta siano quantomeno messe in atto misure per modernizzare la centrale, che ha una potenza installata di 450MW, rendendola più sicura, come suggerito dallo stesso CSN.
Secondo Heikki Willstedt, esperto di energia del WWF, la centrale andrebbe chiusa perché:
Vecchia, contaminante e pericolosa, e il prezzo dell’elettricità non ne verrebbe comunque condizionato, visto che le tariffe vengono stabilite dalle centrali che funzionato col ciclo combinato del gas naturale (termoelettrico).
Tra i principali motivi di contestazione c’è la vicinanza della centrale a grossi centri abitati come Bilbao, Burgos e Vitoria, oltre al fatto che è stata costruita con una tecnologia ormai antiquata, precedente all’incidente di Three Mile Island, mentre i sostenitori evidenziano la grande produzione di energia dell’impianto, che nel solo 2005 ha prodotto 3.680,38 milioni di kWh.