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Greenpeace: la Banca Mondiale cancella il prestito agli allevatori che deforestano l’Amazzonia

17 giugno 2009 0 commenti


Novità da Greenpeace sugli allevamenti che stanno causando la deforestazione dell’Amazzonia. L’associazione ambientalista ha infatti resto noto che l’International Finance Corporation, istituzione del Gruppo Banca Mondiale, ha cancellato il prestito di 90 milioni di dollari che aveva conbcesso alla Bertin, società brasiliana attiva nella lavorazione delle carni e della pelle.

Greenpeace fa notare che la decisione dell’Ifc arriva a due settimane dall’inchiesta di Greenpeace “Amazzonia che macello!”, che ha rivelato come l’espansione delle attività di allevamento di Bertin in Amazzonia sia stata la più importante causa della deforestazione, oltre che una pericolosa fonte di emissioni di gas serra a livello globale. Dei 90 milioni di dollari complessivi, trenta non saranno più erogati a Bertin, mentre gli altri 60, secondo quando dichiarato dall’Ifc, dovranno essere restituiti. Sulla Bertin, inoltre, la giustizia brasiliana ha aperto un’indagine e si appresta a chiedere all’azienda un indennizzo milionario per danni ambientali.

Le principali catene di supermercati in Brasile, da Wal Mart a Pan de Azucar fino a Carrefour, hanno cancellato i propri contratti con la società, visto che il governo ha imposto 200 euro di multa per ogni chilo di carne proveniente dall’Amazzonia. In Italia, invece, i clienti di Bertin, come Kraft Foods Italia, Gruppo Mastrotto e Chauteau d’Ax, non hanno ancora preso una posizione ufficiale.

Via | Greenpeace
Foto | Flickr