Ispra: Materiali in legno per diminuire le emissioni di CO2
Carta, cartoni, compensati, truciolati, travi, e tutti i prodotti costruiti con materiali legnosi possono rappresentare un formidabile alleato nella lotta contro le emissioni di CO2. Infatti, sono in grado di immagazzinare una certa quantità di carbonio e di bloccarla per mesi, anni o addirittura secoli. Un esempio è dato dai mobili di legno che, vista la loro durata, possono trattenere l’anidride carbonica incamerata per periodi anche lunghissimi.
Uno studio dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), il primo nel suo genere in Italia, ha stimato che nel nostro paese i prodotti legnosi sono in grado di immagazzinare ogni anno da 3 a 12 milioni di tonnellate di CO2.
Un ruolo che in futuro potrebbe essere ancora più rilevante, specie se si usasse maggiormente il legno in comparti come l’edilizia, dal momento che si tratta di un materiale relativamente efficiente da un punto di vista energetico: i ricercatori dell’Istituto affermano che, massimizzando l’impiego del legno nelle nuove costruzioni, si avrebbe una riduzione da un minimo del 30% a un massimo dell’85% nelle emissioni causate dalla produzione di materiali edili.
I giochi si definiranno dopo il 2012, quando i negoziati nell’ambito dell’United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) saranno chiamati a definire le regole per l’inserimento dei prodotti forestali tra le opzioni per mitigare l’effetto serra e raggiungere così gli impegni nazionali assunti.
Per ora, infatti, il Protocollo di Kyoto contempla la possibilità di fare ricorso a una serie ancora ristretta di attività forestali come meccanismo valido per raggiungere gli obiettivi di riduzione: creazione di nuove foreste, riduzione della deforestazione e gestione delle foreste già esistenti per massimizzare il contenuto di carbonio.