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Coltivare l’orto: ecco come fare i primi passi

1 settembre 2009 0 commenti

Il mio orto

Prosegue il nostro percorso nella progettazione e conduzione di un orto familiare, adesso è il momento ideale per progettare un bellissimo orto che ci darà tantissime soddisfazioni la prossima primavera. Che sia un orto in un giardino oppure qualche cassetta sul terrazzo poco importa: seguite i mie consigli ed avrete raccolti abbondanti ed un piacevolissimo angolo verde nel vostro giardino o terrazzo.

Partiamo perciò dal luogo dove andremo a costruire il nostro orto: come dicevo nel precedente post il primo elemento da prendere in considerazione è l’esposizione verso il sole: per avere un rigoglioso orto occorre scegliere un terreno pianeggiate, riparato dal vento ed esposto verso il sole (sud, sud-est, sud-ovest). Evitate conche o depressioni del terreno in quanto sono zone più soggette alle brinate (queste ultime sono proprio un flagello per le nostre piante orticole) e si potrebbero creare dei ristagni d’acqua.

Le dimensioni del nostro orto sono in funzione della superficie che abbiamo, dalla quantità di verdure che vogliamo ottenere (io mi riferisco ad una famiglia media composta da quattro persone) e del tempo che abbiamo a disposizione; è inutile coltivare un appezzamento di terreno eccessivo, per le nostre capacità, o sproporzionato rispetto ai risultati che intendiamo ottenere, con il rischio di sprecare risorse (acqua in particolare) o verdure che non riusciremmo a consumare o conservare. Qualcuno propone forme circolari o sinuose: le ritengo uno spreco di spazio, anche se possono essere gradevoli alla vista.

In basso trovate le immagini del mio orto: come potete vedere è di forma quadrata ed è diviso in aiuole della larghezza pari alla lunghezza del mio braccio (70- 80 cm circa): questa infatti è la dimensione ottimale per eseguire in maniera confortevole i lavori. Personalmente ritengo estremamente scomodo avere delle aiuole troppo larghe. Come potete notare la fase di progettazione è estremamente importante per la buona riuscita del nostro lavoro, perciò mi permetto di darvi un consiglio: prima di iniziare a lavorare disegnate su carta millimetrata il progetto del vostro orto. Tenete conto delle dimensioni delle aiuole e della distanza tra loro:lunghezza quella disponibile, larghezza 70-80 cm, distanziate tra loro da sentieri di 30-40 cm.

Per quelli che hanno dei terrazzi o balconi le dimensioni delle cassette sono in funzione delle piante che andremo a coltivare, del carico sostenibile dal pavimento, e profonde come minimo 30 cm per gli ortaggi a ciclo breve (ad esempio lattughe da taglio, aromatiche ecc. ecc.).

Il progetto si completa con la suddivisione delle aree del nostro orto. L’orto ideale dovrebbe avere le seguenti zone dedicate:

  • Un’area dedicate alle piante aromatiche: sia le annuali (basilico) che le perenni (salvia rosmarino ecc.)
  • Un’ area dedicata ai fiori;
  • Un’area dedicata alle piante medicinali;
  • Se possibile qualche albero da frutto;

e infine un’area di servizio per il ricovero degli attrezzi, per il compostaggio, per la riserva di terra fertile o sabbia.

Per non impoverire troppo il terreno e per prevenire in modo naturale le malattie delle nostre piante, sin dal momento della progettazione vi invito a studiare un piano di rotazione delle coltivazioni triennale o quadriennale in modo che ogni ortaggio non venga coltivato sulla stessa parcella prima di tre o quattro anni: per questo argomento dedicheremo un articolo nei prossimi giorni.

Come si nota dalle foto la recinzione è fatta da rami di castagno, per la pavimentazione dei sentieri ho utilizzato delle pietre e l’orto è suddiviso in 6 aiuole di varie dimensioni che mi permettono di svolgere la rotazione colturale. Nel prossimo articolo parleremo delle caratteristiche del terreno, come riconoscerle e soprattutto, come migliorarle.

Ringrazio tutti coloro che hanno lasciato dei commenti al precedente articolo. Se lo gradite lasciate le vostre domande all’indirizzo mail e cercherò, per quanto mi è possibile,di rispondere nel più breve tempo.

Il mio orto
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