Flessibilità
E’ acclarato il fallimento dell’economia finanziaria, quella che produce aria fritta.
Ci riferiamo in particolare al mito della “flessibilita”, bella sulla carta come lo era il Manifesto del partito comunista del 1848, che però quando si traduce in precariato è all’origine della crisi attuale.
Sappiamo tutti da dove vengono i subprime. Non siamo difensori del “posto fisso” (semmai del lavoro fisso), ma francamente non capiamo perche’ chi studia biochimica o per fare l’operaio specializzato debba essere pronto a fare dall’idraulico al business development manager, a meno che non sia una scelta personale. Noi vogliamo un’idraulico bravo quando ci si scassa lo sciaquone così come un business development manager con le contropalle se dobbiamo stipulare un accordo commerciale. Cavolo ce ne facciano di un biochimico o di uno che sa montare la turbina del motore di un Boeing 737? C’é chi è bravo a sintetizzare antibiotici e chi è bravo a venderli.
Noi non vorremmo invertire le parti in nome del mito USA e di Ichino, “diventiamo tutti imprenditori”. Non si può, non siamo tutti imprenditori, così come non possiamo essere tutti proprietari o agenti immobiliari (vedi la ‘nation of shareholders’ di Tony Blair). Non ci si improvvisa imprenditori, azionisti, agenti immobiliari, biochimici e idraulici.