Una modesta proposta sull’emergenza scommesse
Sono 28 milioni le persone che nel 2008 complessivamente hanno scommesso, e ben 6 milioni sono giocatori abituali, almeno una volta la settimana, e per 700.000 - una cifra pazzesca – questo è una componente irrinunciabile quotidiana.
Le giocate complessive hanno toccato lo scorso anno il 3% del Pil, - il 3 percento!!!- avendo raggiunto la cifra allarmante di oltre 47 miliardi di euro, con una crescita del 15% sul solo 2007. La facile previsione per il 2009 è di sfondare, malgrado la crisi o per la crisi stessa, i 5O miliardi e oltre. Tenendo conto della nascita di nuovi giochi, win for life per esempio, ed il rafforzamento e la diffusione dei nuovi canali di partecipazione come internet.
La raccolta nei primi dieci mesi del 2009 ha toccato infatti i 44 miliardi di euro con un incremento del 13,15% sullo stesso periodo dell’anno precedente. (fonte Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato). L’ultimo dato a disposizione, aggiornato a fine ottobre, indica che si spendono 3 euro al giorno, ogni giorno, per giocare la fortuna. In un’economia reale che va sempre più a rotoli, l’evidenza è che peggio va più si azzarda. Nei primi dieci mesi di quest’anno si sono spesi quindi 883 euro a testa, quasi 90 al mese.
Ci sono contratti della classe operaia che non riescono a spuntare nemmeno 50 euro senza pesanti scioperi. E’ sottointeso che nemmeno le vincite ribaltano questi dati. Dei soldi spesi in scommesse tornano in vincite 609. Il disavanzo è 274 euro in 10 mesi. Lo Stato ha incamerato, finora quasi 7,5 miliardi.
Metà dei soldi sperperati, il 45,09%, sono inghiottiti dagli apparecchi, dalle new slot, seguono lotterie, superenalotto, win for life, lotto etc … Continua a crescere quello online. Il poker e le scommesse. Quello che più facilmente può tramutarsi in dipendenza, il poker Texas Hold’em lo innalza a passatempo anche la gazzetta dello sport che non manca di dedicargli ampi spazi quotidianamente. Sempre negli ultimi dieci mesi ha incassato quasi 2 miliardi di euro; cioè 15 volte di più dei vecchi concorsi sportivi (Totocalcio, Totogol, e simili).
Un dato fintamente di colore, che rafforza anche l’evidenza del “peggio va più si azzarda” è quello che la raccolta complessiva è per l’85% determinata dai giochi dove prevale la fortuna, il caso, (new slot, gratta a vinci, superenalotto…) e solo il restante 15% a quelli dove teoricamente dovrebbe prevalere l’abilità i (concorsi, scommesse e poker online). Pensate al tanto, solo a parole, evocato federalismo solidale, a quanti danari, ogni giorno, tutti i giorni, una città, un territorio, potrebbe raccogliere per opere e servizi di utilità diffusa, a beneficio anche di chi egoisticamente pensa di vincere milioni di euro tutti per se. Si potrebbero individuare, con un percorso di partecipazione diffusa, l’individuazione di determinate priorità e, con percorsi trasparenti e misurabili, far confluire lì le risorse invece ora inghiottite, sperperate, nelle scommesse. Il beneficio che ne trarrebbe una comunità locale per esempio con un nuovo asilo pubblico, nuovi attrezzi ecologici e salubri in un campo giochi cittadino, uno scuola bus, una dotazione di bike sharing per i quartieri, una riduzione del ticket dei mezzi pubblici cittadini. Finansol.it - come altri blog - dovrebbero creare un piccolo box, una piccola finestrella, non invasiva ma permanente, dove, aggiornata ogni mese, evidenziare quanti soldi gli italiani hanno speso nei giochi e scommesse legali e rapportarli ai servizi, ai beni che era possibile collettivamente disporre spendendo appunto altrimenti queste risorse. Finansol.it si potrebbe avvalere delle proposte che ogni anno la campagna Sbilanciamoci fa per dimostrare che con lo stesso impegno economico previsto dalla Finanziaria ufficiale si possono fare scelte diverse, a sostegno di pace, diritti, famiglie, ambiente, stato sociale.
Avanzo questa proposta perché deve essere sotto gli occhi di molti come si sperpera il denaro, che è si di ognuno, ma che potrebbe avere un beneficio condiviso, che eviterebbe, tra l’altro, molte lamentele sulla carenza di servizi che diffusamente si sentono.
Vi va di sostenere questa proposta?