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Sondaggio. Il politico “sostenibile” e i compromessi.

17 febbraio 2009 0 commenti

Su Crisis si sta parlando (male, ovviamente) dei "nuovi" politici italiani. In particolare, del candidato sindaco di Firenze che tanto volto nuovo non dev'essere, se tra tanti proclami di sostenibilità è lì che ancora insiste sulla necessità degli inceneritori.

Così, mi sono posta una domanda, che voglio riproporvi. Immaginate di essere il nuovo candidato sindaco della vostra città. Dati alla mano, avete la certezza che sarete eletti. Il vostro partito, quale che sia, vi dà mano libera: una volta in carica, potrete fare tutto ciò che volete.

Così, ecco nel vostro progetto la transition town, le piste ciclabili, le energie alternative, la fine della cementificazione, gli orti urbani, la valorizzazione dei parchi e delle aree agricole, i mercati ortofrutticoli a filiera corta, le colonnine per le auto elettriche, il miglioramento del trasporto pubblico, i pannelli solari sulle scuole, la raccolta differenziata, i mercatini del baratto. Un sogno realizzato.

Però... il vostro partito vi chiede una cosa in cambio. Dovrete firmare per la costruzione di un grande inceneritore di rifiuti limitrofo alla città. Cosa fate?

 

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