Eccolo: il bailout ai petrolieri.
Qualcuno potrà considerarlo l'estremo segno del disastro, a me questa cosa strappa un sorriso. Succede in Gran Bretagna, dove le compagnie petrolifere del Mare del Nord hanno chiesto a gran voce (e ottenuto) gli aiuti governativi, neanche fabbricassero utilitarie.
"Ci sono 176 compagnie nel Mare del Nord, e 100 di esse non hanno né produzione né soldi." Avverte un consulente, prevedendo un bagno di sangue. Malgrado negli scorsi anni di abbondanza gli utili siano stati eccellenti, adesso si tagliano posti di lavoro e si rimandano progetti importanti. Qualcuno cerca di fare affari con i norvegesi, ma la maggioranza chiede aiuto allo Stato e lo ottiene sotto forma di rimborsi per crediti fiscali.
Il futuro delle compagnie petrolifere inglesi è decisamente nero, no pun intended. Il picco è ormai alle spalle, 10 anni fa, e la depletion si aggira intorno al 17% annuo (come più volte sottolineato, migliore è la tecnologia estrattiva più rapido sarà il declino). Difficilmente si riprenderanno più: a cosa servono allora gli aiuti?