I containers non servono più.
Seguo appassionatamente da un po' le avventure del trasporto marittimo (ognuno ha le sue fisse...). Dopo il drastico calo segnalato dal Baltic Dry Index, i porti congestionati dalle distese di automobili invendute, le tariffe di nolo scese a zero, ecco un'altra curiosa conseguenza della crisi che si abbatte sui trasporti commerciali mondiali. Riguarda i containers: ci sono porti che non sanno più dove stivare i containers che restano vuoti ed inutilizzati. Nel porto di Busan, in Sud Corea, hanno ammonticchiato la bellezza di 31.700 containers in tutto il circondario. Lo stesso accade negli altri giganti portuali del pianeta, da Singapore a Rotterdam a Norfolk.
Secondo uno shipbroker inglese il calo dei carichi totali è pari al 97%. Novantasette per cento! Ma la cosa davvero assurda è che in altri porti mancano i containers, e non si riesce ad imbarcare la merce. Questo accade perché nessuno si sogna di pagare per far partire i containers vuoti, e quindi dove arrivano restano. Sta saltando tutto il sistema, ci accorgiamo ora di quanto fosse fragile e basato su un meccanismo precario che doveva funzionare in un certo modo e solo quello.
Qualcuno pensa che finiremo con l'usare i containers come abitazioni da sfrattati. Potrebbe essere un'idea, almeno secondo il video qui sotto. Qualcun altro, più saggiamente, osserva: ma con tutte le case abbandonate che ci saranno, non è più comodo darsi allo squatting?