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Nigeria, addio?

19 marzo 2009 0 commenti

nigeria_niger_delta.jpgQualcuno, qualche giorno fa, mi diceva: "Vedrai, abbandoneranno la Nigeria". Non ricordo chi fosse tra i tanti profeti che mi onoro di frequentare, ma in ogni caso pare avesse ragione. Riporta il Vanguard:

Il gigante petrolifero anglo-olandese, la Shell, ha rivelato i suoi piani di investimento per il 2009, piani che trascurano completamente le operazioni in Nigeria. Ciò sottolinea il crescente senso di apatia verso l'industria del gas e del petrolio del Paese. 

Voci di corridoio indicano che l'output della Shell in Nigeria è ridotto agli appena 200.000 barili al giorno del giacimento di Bonga, contro l'enorme capacità installata di 1 milione e 200mila barili. Un'inezia. E un indice che si sta gettando la spugna: pare anche che la compagnia si stia preparando ad evacuare il suo staff dal Niger Delta.

Gli attacchi dei guerriglieri si intensificano sempre di più, costringendo ogni giorno le compagnie alla chiusura di pozzi e giacimenti. Solo nel 2009, mancano all'appello oltre 600mila barili. Una ricerca con "Niger Delta" su Google News mostra uno spettacolo sbalorditivo: rapimenti, oleodotti che saltano in aria, attacchi ad installazioni petrolifere si susseguono a ritmo impressionante. D'altronde, il Delta è una delle zone più povere e inquinate del mondo e la colpa è tutta sulle spalle delle compagnie petrolifere, oltre che del corrottissimo governo.

L'offensiva finale lanciata dai ribelli del Mend, di cui avevamo parlato lo scorso settembre, sembra alla fine dare i suoi frutti. Il prezzo del barile a 40 dollari li ha sicuramente aiutati molto: il gioco non vale più la candela, e le compagnie sbaraccano.

Altri barili in meno sul mercato, e forse per sempre: sarà quasi impossibile tornare in Nigeria una volta abbandonata. (Ipotesi campata in aria: c'è sempre la possibilità di un subentro cinese. E quelli lì, non vanno tanto per il sottile. Vedi i massacri in Sudan...)

 

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