Biologico, addio?
Non è la prima volta che mi imbatto in Rete in una riflessione del genere: la certificazione biologica costa troppo.
Il contadino Ste, ovvero l'azienda agricola preferita da questo blog, racconta che non avrà più la certificazione di produzione biologica. Perché? Forse perché il contadino si è convertito agli OGM, o perché i severissimi controlli hanno riscontrato che irrora allegramente i suoi olivi col fosforo bianco? Niente affatto. Come molte, moltissime piccole aziende che fanno biologico, il podere del contadino prendeva dei contributi, che assommavano a 1800€ l'anno. Non è che il contribuente si svenasse, insomma, per dare una mano a chi fa biologico-biodinamico di altà qualità. Però quel contributo era utile, fra le altre cose, a pagare ben 340 euro l'anno per mantenere la certificazione.
Adesso Ste è costretto a rinunciarvi. Un'azienda agricola "ufficialmente" biologica in meno. Ovviamente i suoi prodotti continuano ad essere bio, ma... sulla parola. Chi lo conosce sa cosa acquista, ma eventuali nuovi clienti si fideranno? Senza certificazione a garanzia?
Non so quante altre piccole aziende si troveranno quest'anno nelle medesime condizioni. E' probabile altresì che chi fa biologico su vasta scala continuerà a prendere lucrose sovvenzioni. E tutti noi finiremo col comprare bio di provenienza agrindustriale, alla faccia dei piccoli produttori e della filiera corta.
(Nella foto: il contadino raccoglie le olive.)