Tragiche fatalità.
No, non sono scomparsa. Sono in giro. Appena ricollegata dopo qualche giorno, mi ritrovo davanti le terrificanti immagini del terremoto in Abruzzo.
Non ho nessuna voglia di parlare di petrolio e energia. Se non per ricordare quello che tutti, qui, sappiamo già: che con la natura bisogna farci i conti. Perché noi siamo soltanto suoi ospiti, ma è lei che decide e provvede alla manutenzione generale dell'ecosistema. Un terremoto non si può prevedere, e ne subiamo le conseguenze.
Ma altri fenomeni sì. L'esaurimento delle risorse, il cambiamento climatico, l'inquinamento vengono preceduti da abbondanti e cortesi campanelli d'allarme di ogni sorta. Sentiremo, nei prossimi giorni, molto parlare di "tragica fatalità": dovremmo ricordare a chi si riempirà la bocca con un lutto di cui (per una volta) non è responsabile, che è forse opportuno pensare anche a prevenire le prossime "tragiche fatalità" già ampiamente annunciate.
Update: continuando la mia improvvisata navigazione scopro la vicenda di una delle tante Cassandre, quella di Giampaolo Giuliani. Anche questa tragica fatalità poteva forse essere ridimensionata... ma nessuno ascolta, mai.