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Abruzzo Ground Zero.

14 aprile 2009 0 commenti

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Ieri sera ho finalmente visto l'incriminata puntata di Annozero. E' facile capire il perché di tanti attacchi nei giorni successivi: è stata seguita da 3 milioni 800 mila elettori. Questo significa che circa 45 milioni di aventi diritto al voto non sanno nulla di ciò che si è detto, e quindi li si può convincere di ciò che si vuole. E' la maggioranza che conta, della minoranza non importa nulla a nessuno.

Quindi, annunciamo che Santoro ha parlato male della Protezione Civile e di San Bertolaso. Tanto non sapranno mai che ad Annozero si è osato pronunciare le parole impronunciabili: Impregilo, ad esempio. Sabbia. Mafia. Crepe. Appalti. Non hanno visto i tanti bei palazzi del '700 che sono rimasti perfettamente in piedi. Non verranno mai a sapere che la Casa dello Studente era pericolante già di suo ma tutto andava bene. O che quella notte all'Aquila c'erano solo 15 pompieri di guardia malgrado le ripetute scosse. Sapranno che Santoro è cattivo e senza cuore e va cacciato, perché nella sua ansia di dare addosso a Berlusconi ha infangato persino i Vigili del Fuoco.

Certo, Michele chi? potrebbe anche farsi furbo prima o poi. Mostrare gente che si lamenta della pasta scotta sotto le tende, o dire che gli aiuti sono arrivati "solo" tre ore dopo non è che sia poi tanto astuto, viste le iene che lo circondano. Il lodevole tentativo era quello di far capire che, dopo tre mesi di scosse, forse qualche tenda la si poteva anche stipare, così, tanto per scaramanzia. Ma farlo in questo modo ha prestato il fianco come al solito, e ciò non dovrebbe accadere più da tempo.

Intanto, una sparuta minoranza di cittadini nettamente inferiore alla già sparuta che guarda Annozero, si informa sulla Rete e viene a sapere cose assai più scandalose. Solo voci? Chissà. Sicuramente nei giorni prossimi la Rete riuscirà a far e qualche verifica. Ad esempio, che i morti potrebbero essere molti di più: pare che le cantine del centro storico dell'Aquila fossero in gran parte date in affitto al nero a immigrati clandestini. E che molti di loro siano ancora sepolti là sotto, senza che ovviamente nessuno allerti la Protezione Civile per andare a scavare.

Pare inoltre che all'Aquila, come in molte altre città italiane d'altronde, si fosse un filino indietro con la rimozione dell'amianto. Ora ci ha pensato il terremoto a rimuoverlo tutto d'un colpo, e nel vedere quei mucchi di polvere è inevitabile pensare ai Vigili del Fuoco di Ground Zero, oggi a combattere nei tribunali per vedersi risarciti dai danni da amianto. Gli era stato chiesto di non usare le mascherine, per non "creare ulteriore panico" tra la popolazione.

Una morale della storia potrebbe essere questa: ne ammazza più l'"evitare allarmismi" che terremoti e terroristi.

 

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