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La fine dell’età del ferro.

6 maggio 2009 0 commenti

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Quando ho visto questo grafico (cliccate per ingrandirlo), ho capito di essere vittima di una debolezza. Non mi ero resa conto di credere anch'io che una risorsa fosse infinita. Il ferro: dato un aumento di produzione del 2% annuo, finirà tra 50 anni.

Sconvolgente. Il ferro che finisce. Posso accettare tutto, che finisca il petrolio, l'uranio, persino l'acqua dolce, ma che potesse "finire" il ferro è un concetto che non avevo mai preso in considerazione. Diamine, è dal neolitico che lo andiamo usando, ce ne è a bizzeffe e costa nulla. Ritenevo, nella mia infinita ingenuità, che fosse abbondante come la sabbia del mare.

E invece: 50 anni, e poi basta. Il grafico accompagna un lungo ed autorevole articolo su TOD, che analizza la disponibilità di tanti altri metalli. (Il nostro resident expert in materia è Marco Pagani di Ecoalfabeta, che ne ha fatto oggetto di ottimi studi). Vado a rispolverare la tavola periodica, e scopro che il primo a svanire sarà lo stronzio, tra 10 anni. Ci auguriamo intanto che altri suoi simili facciano la stessa fine. 10 anni anche per l'argento, 15 per l'oro... e lo zinco. 20 anni per il piombo (con che le foderiamo le centrali nucleari?), 25 per il rame, e alcuni già oggi fanno provvista. 

So perfettamente che tutto si può riciclare, che con un po' di organizzazione e buona volontà potremo farli durare ancora molto eccetera. Ma ugualmente una strana sensazione, come una farfallina nello stomaco, si fa sentire al pensiero che dopo non so quante migliaia di anni in cui ne abbiamo fatto largo e utilissimo uso, stiamo per esaurire quella che forse è la materia prima simbolo della stessa civiltà umana.

Chi se ne importa insomma dell'età dell'oro: aridatece il ferro. 

 

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