Zitto zitto…
Era l'estate del 2005 quando il barile toccò per la prima volta il prezzo di 60 dollari. Qualche settimana dopo, arrivò Katrina a devastare New Orleans e si passarono i 70$, prima di ridiscendere. Quell'estate ero in Grecia, e ricordo che la verde costava appena 90 cent al litro, mentre in Italia era intorno a 1,10. Meno di ora, sicuramente.
Comunque, oggi non è certo uno shock vedere di nuovo il prezzo salire di colpo e passare i 60, e un pochino me lo aspettavo. Dopo le vertigini dei 150 cosa volete che sia? Bazzecole. Quello che piace un po' meno sono gli aumenti in tempo di crisi però, quando anche pochi dollari possono fare, per qualcuno, la differenza tra tenersi a galla e affondare del tutto. Insomma, due dollari oggi sono come otto due anni fa.
Tutti si chiedono se continuerà la salita oppure no. Appare molto legato alle performances borsistiche giornaliere, con una tendenza all'aumento. Rivedremo i 150? Chissà. Jeff Rubin, notissimo analista economico della Canadian Imperial Bank, sostiene che ogni crisi economica ha alla base un aumento dei prezzi petroliferi (nel grafico)... e aggiunge che vedremo passare i 200$ entro il 2012.
Fosche profezie nostradamiche?