Volevo la stufa a legna.
Quando ho comprato una piccola stufa a legna per la casetta al paese, fior di espertoni mi hanno tormentato conti alla mano, onde dimostrare la mia personale obsolescenza. "Ancora con le stufe a legna? Ma guarda che hanno inventato i pellets! Ha ha!" Si sa, le donne. Che ne sanno di potere calorifico, efficienza, combustione?
Ho sempre guardato i pellets come si guarda un biglietto da tre dollari. Non mi garbava anzitutto di rendermi schiava di un mercato a me ignoto, trovarmi in balìa di rialzi di prezzo ingiustificati o, peggio, legati alla moda del momento e a qualche furbo speculatore. Inoltre perché utilizzare un prodotto industriale là dove il prodotto naturale sortiva quasi lo stesso effetto? Tutti sembrano credere che i pellets siano solo del sano legno tecnologicamente pressato et voilà, ecco un carburante miracoloso. Non mi sono mai fidata.
Purtroppo, e succede persino con i formaggi, ogni produzione in cui c'è manipolazione è esposta al pericolo del riciclaggio rifiuti. Chi istintivamente "non si fida" è in genere considerato un ingenuotto che non conosce il processo industriale, il fatto che "ma è impossibile che...", finché non succede qualcosa che dà ragione all'ingenuotto.
E solo ora si scopre che i pellets "ma è solo legna pressata! ha ha!" hanno in realtà misteriosa provenienza e ancora più misteriosi ingredienti. Prodotti in oscure fabbriche dell'Est europeo, importati da chissachi, sono perfino radioattivi. "Probabilmente è colpa dell'inquinamento limitrofo alla fabbrica", inventa la TV: molto più probabilmente, invece, nei pellets hanno trovato l'ennesimo modo per riciclare rifiuti speciali. Triturati in mezzo a tutto, impacchettati, spediti in tutta Europa, e bruciati poco a poco nei camini degli ignari cittadini. Una volta scrissi che i termovalorizzatori siamo noi, e non è mai stato così vero.
L'ingenuotta qui presente si tiene la sua "ignoranza tecnologica" e continua a preferire il basic. Dal cibo in poi.
(Nella foto: il pellets ottenuto dalla sana legnuccia dell'alberello. Manca solo la farfallina che svolazza. Chi è l'ingenuotta, adesso?)