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La Cina torna alle bici. Elettriche.

16 giugno 2009 0 commenti

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Tutti ricordiamo quelle foto della Cina che ci colpivano tanto, in cui si vedeva dall'alto una distesa apparentemente infinita di biciclette.

Quei tempi sembravano finiti per sempre, con l'avvento della globalizzazione e della motorizzazione di massa. I cinesi acquistano quasi 10 milioni di nuove automobili ogni anno, vivono in città congestionate dal traffico, cercano disperatamente di acquistare i diritti di pozzi di petrolio in giro per il mondo.

Eppure, le biciclette devono essere rimaste nel cuore ai cinesi, che ancora non le considerano meri giocattoli per bambini come accade qui da noi. Nel 2008 sono state vendute 21 milioni di biciclette... elettriche. E mentre circolano in strada 25 milioni di automobili, le bici elettriche sono quasi cento milioni, quattro volte tanto. Tutto ciò non è dovuto ad astuzia imprenditoriale o alla moda: è un piano governativo che risale addirittura al 1991, quando la leadership cinese decise che le bici elettriche erano un obiettivo tecnologico strategico. Così parla uno dei 2700 fabbricanti:

I cinesi conoscono oggi il benessere, vogliono maggior mobilità. Ma le moto sono pericolose, le auto troppo costose, i mezzi pubblici superaffollati e le bici ti lasciano esausto. Così, la gente compra le e-bikes.

Il prezzo? Appena 200 euro. Made in China, ovviamente.

 

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