No, non possono parlare.
Sapete che è Steven Chu? Ha molto fatto parlare di sé. Premio Nobel per la Fisica, dal 20 Gennaio 2009 è il Segretario di Stato all'Energia degli Stati Uniti d'America. Su un giornale locale americano trovo un'intervista ad un suo collega (beh, diciamo un collega meno rilevante...), che dopo una carriera come consulente dell'industria petrolifera è oggi uno scienziato ricercatore al Lawrence Berkeley National Laboratory, dove lavorava Chu. Lo scienziato in questione racconta le sue vicende agricole, dopo aver acquistato qualche acro di terra si è dato alle coltivazioni post-peak.
E' una sua affermazione che mi ha colpito:
Chu era il mio boss. Sa tutto del picco petrolifero, ma non può parlarne. Se il governo annunciasse che l'esaurimento delle risorse sta minacciando la nostra economia, Wall Street crollerebbe. Proprio non può dire neanche una parola in proposito.
Non ho dubbi sul fatto che un fisico premio Nobel, che ha più volte parlato di scarsità delle risorse energetiche, sia al corrente del problema petrolio. Non ho dubbi neppure sul fatto che sia stato scelto proprio per questo. Quello che mi sconcerta è l'affermazione che non si possa discuterne apertamente. Nascondersi dietro il dito del riscaldamento globale e dei problemi ambientali non turba Wall Street, ma non serve a nulla: sono gocce nel mare.
James Kunstler parla oggi di Obama come Gorbaciov, ovvero il Presidente illuminato con l'ingrato compito di guidare un impero al tramonto. Forse, come Gorbaciov, neanche Obama avrà la forza di mettere davvero le carte in tavola e resterà in balìa delle correnti della Storia.