Sorgenia, la Puglia e le fole della pubblicità.
Trovo una segnalazione su Facebook che mi piace davvero riportarvi. E' opera del sig. Agostino Di Ciaula, che si definisce "cittadino della città di Modugno e amministratore delegato della vita di mio figlio". Un ruolo di fondamentale rilevanza, che mi sento di condividere.
Agostino si diverte ad analizzare una pagina pubblicitaria uscita recentemente sulla Gazzetta del Mezzogiorno (qui accanto-cliccate per ingrandire), un annuncio della Sorgenia che parla in termini entusiastici della centrale termoelettrica a ciclo combinato appena aperta proprio a Modugno. I cittadini non devono esserne felicissimi, se si sente il bisogno di pubblicizzare centrali termoelettriche come se fossero SUV.
Eccovi l'analisi di Agostino.
Quello che non è scritto ve lo dico io:
1. Per dichiarazione della stessa Sorgenia il personale della centrale ammonterà a 50 unità a centrale in funzione. La Puglia non vedrà sicuramente modificati i suoi tassi di disoccupazione grazie alla magnanimità di Sorgenia. Sarei inoltre curioso di sapere quale parte della Puglia ha partorito questi fortunati figli, di chiedere loro cosa ne pensano del loro lavoro e cosa si prova a lavorare per chi ha colonizzato e violentato il loro territorio.
2. E' vero che il gas naturale è il "combustibile fossile più pulito", ma "più pulito" non significa affatto NON INQUINANTE! Tra un impatto “minore” ed uno “assente”, qui a Modugno si preferirebbe senza dubbio quest’ultimo, visto che Sorgenia ha avuto il cattivo gusto di costruire la sua centrale "ad altissima efficienza" in uno dei posti più inquinati della Puglia. Delle sue emissioni potevamo e dovevamo farne a meno.
3. Il deficit di produzione di energia elettrica non è affare che riguarda la Puglia, che ha già abbondantemente dato, macinando i corpi dei pugliesi: produciamo l'82.2% di energia in più rispetto al fabbisogno regionale (Fonte Terna), con tutto ciò che questo comporta in termini sanitari ed ambientali. Avrebbero potuto costruire la centrale dove veramente ne avevano bisogno, in Regioni come Lombardia e Veneto, dove a causa del deficit energetico le "fiorenti industrie" del nord vivono con l'energia prodotta in regioni meridionali da loro colonizzate, come la Puglia, e sono troppo distanti per condividere con noi sia l'inquinamento prodotto (qui da noi) che i loro benefici economici (lì da loro). Ci sarebbe da chiedersi (putroppo solo in forma retorica) perché non sia stato previsto, nella mente dei legislatori e degli autorizzatori di questi impianti energetici, la conversione a gas di mostri inquinanti come Cerano o la stessa centrale ENEL di Bari, invece della sovrapposizione, a questi, di altre fonti emissive.
La ovvia risposta si trova nelle leggi del mercato e della speculazione in danno dei cittadini, che ancora una volta si sono dimostrate prioritarie rispetto alla salute pubblica ed al bene comune.
4. La barzelletta più ridicola è quella del rispetto del protocollo di Kyoto. Le centrali alimentate a metano producono ENORMI quantità di CO2. Secondo stime di ARPA Puglia (che non mi sembra una associazione di fanatici ambientalisti) la centrale di Sorgenia produrrà, a regime, tanta CO2 quanta ne produce attualmente l'intera città di Bari: 2187 kt/anno, con buona pace del protocollo di Kyoto. Anche senza Sorgenia, nel 2006 le 38 aziende pugliesi inserite nel Piano nazionale di allocazione (Pna) delle quote di CO2 hanno emesso 45.3 milioni di t di CO2, ossia 6.2 milioni di t in più, pari al 15.96% del limite fissato dal Pna, di cui ben il 40.6% relative alla sola provincia di Bari.
Quando Sorgenia scrive "nel pieno rispetto della nostra terra", a quale terra si riferisce? Probabilmente non alla MIA terra, la Puglia.