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Il costo di estrazione.

30 luglio 2009 0 commenti

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So che vi interessa, anche perché in genere ci si costruiscono sopra ipotesi fantasiose. Quanto costa un barile all'estrazione?

Pare sia un'informazione che Paesi e compagnie cerchino di mantenere segreta, ma l'IEA ha appena diffuso alcuni dati che parrebbero di qualche interesse. Attenzione, non commettiamo l'errore che compiono molte associazioni di consumatori, che confrontano il costo di estrazione con il prezzo della benzina: qui non è incluso il trasporto, gli oleodotti, le petroliere, la raffinazione, l'autocisterna, il benzinaio... insomma, evitiamo di levare alti lai su quanto ci derubano petrolieri e fisco sulla base di un dato che si ferma (o quasi) in mezzo al deserto. Viceversa, l'informazione è molto utile per capire come il prezzo del barile sul mercato, in molti casi, rende più o meno conveniente estrarre il greggio.

Arabia Saudita: il posto più economico del mondo. Il costo operativo per l'estrazione di un barile si ferma a 2 dollari, grazie alla vastità dei giacimenti e alla loro posizione vicino alla superficie del deserto.

Iraq: malgrado i problemi politici e di sicurezza, è ancora assai conveniente. Intorno ai 5$ al barile.

Nigeria: la situazione comincia a cambiare. Mentre un barile estratto nell'entroterra costa circa 15$, per l'offshore si valuta sui 30$.

Kazakhstan: tra i 12 e i 18$ al barile.

Venezuela: i giacimenti sono più piccoli e più sfruttati, quindi i costi si aggirano sui 20$. Molto più alti per le sabbie dell'Orinoco, circa 30$.

Mare del Nord: ormai in depletion, di difficile accesso, un barile costa dai 30 ai 50$. (Potete immaginare come la produzione, e la politica inglese di conseguenza, siano condizionate dal prezzo del barile sul mercato...)


 

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