General Motors e Michael Moore.
Non so se qualcuno di voi ha visto il bellissimo documentario, il primo realizzato da Michael Moore, Roger & me. Parlava, in tempi non sospetti, della crisi dell'auto e del tramonto della General Motors, che per la città di Moore, Flint, era come la Fiat per Torino.
Trovo ora un bell'articolo risalente ad un paio di mesi fa, in cui Michael Moore fa il punto della situazione e suggerisce ad Obama una strategia parecchio diversa da quella intrapresa. Ecco qualche stralcio:
Oggi siamo in una guerra diversa: dobbiamo difendere l' ecosistema dall' attacco dei manager delle nostre aziende. Questo conflitto ha due fronti. Uno ha il suo quartier generale a Detroit: dalle fabbriche di Gm, Ford e Chrysler escono armi di distruzione di massa potentissime (...) L' altro fronte è guidato dalle compagnie petrolifere. Gli stessi manager che hanno amministrato spericolatamente le limitate riserve di petrolio della Terra sono decisi a spennarci il più possibile.(...) Prepariamoci a vedere gente disperata disposta a uccidere solo per mettere le mani su una tanica di benzina.
Esattamente cento anni fa i fondatori della General Motors convinsero il mondo ad abbandonare cavalli, selle e frustini per un nuovo mezzo di trasporto. Ora è il momento di dire addio al motore a combustione interna. Per molto tempo ci è sembrato utile. Ci è piaciuto mangiare in macchina al MacDrive. Abbiamo pomiciato sui sedili davanti e dietro. Abbiamo visto i film su grandi schermi all' aperto, siamo andati ai gran premi e abbiamo visto il mare per la prima volta dal finestrino di una autostrada. Ma ora è finita.
(Ecco Roger & Me in italiano, disponibile su YouTube in 9 parti. Su Crisis, oggi va in onda Sicko. Buona visione...)