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“Fra due anni sarà troppo tardi”.

21 settembre 2009 0 commenti

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Non sono le parole di qualche aspista paranoico, ma quelle di Christopher De Margerie, AD di Total. Che chiede urgenti investimenti per reperire e mandare in produzione nuove riserve di greggio, pena l'aumento del prezzo a oltre 100 dollari al barile in tempi brevi.

"Se non ci muoviamo ora ci sarà un problema e tra due-tre anni sarà troppo tardi. (...) Le riserve petrolifere sono lì, ma se non si investe non arrivano sul mercato. E ciò che dobbiamo decidere oggi è la produzione per il 2010-2015. In questo lasso di tempo dunque potremmo trovarci dinanzi a troppo poco petrolio per far fronte alla domanda."

Insomma, De Margerie pare temere molto l'inerzia che ha colpito le grandi compagnie in seguito alla crisi. E le sue affermazioni non devono stupire: già nel Febbraio scorso il Financial Times aveva riportato sue dichiarazioni secondo cui l'output è ormai molto vicino al picco.

E' vero altresì, però, che ormai gli investimenti petroliferi dipendono dalle grandi compagnie solo per il 30%. Il restante 70% è saldamente in mano a compagnie statali, e in un simile momento buio per l'economia è dura per uno Stato decidere di stanziare miliardi per ricerche il cui risultato è più che incerto.

 

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