Ancora Iran…
Improvvisamente la questione iraniana ritorna sulle prime pagine (in Rete, più che altro) assumendo toni a dir poco schizofrenici. Ogni giorno una notizia contrastante. L'atteggiamento russo, ad esempio: prima si vocifera che spedisca armi a Teheran, e che minacci in giro ultimatum contro l'attacco, poi Medvedev se ne esce che è disposto alle sanzioni.
Ahmadinejad fa dichiarazioni concilianti e di lode ad Obama da una parte, mentre dall'altra attacca (verbalmente) di nuovo Israele e stabilisce definitivamente il commercio di petrolio in euro. La quale Israele si mostra sempre più insofferente verso i programmi nucleari iraniani, ma incontra leader russi e prende persino in esame un programma di pace con i palestinesi.
Obama bacchetta Israele sull'occupazione e sugli insediamenti, tende la mano all'Iran, e poi anche lui chiede sanzioni.
Ce ne sarebbero altre mille, di notizie uscite sui media, che testimoniano una situazione completamente indecifrabile. Io sono sempre stata convinta che la guerra all'Iran non si farà, e che tale ipotesi venga usata da tutte le parti in gioco più per sbattere pugni sui tavoli e ottenere concessioni da amici e nemici che per reale volontà di mandare in fiamme la Persia. L'area è strategica, gli interessi di vicini e lontani molto consistenti, insomma l'Iran è una buona carta da giocare proprio per tutti.
E' vero anche che l'elezione di Obama ha cambiato parecchio gli scenari: nessuno può aspettarsi (e meno di tutti i suoi elettori) che il nuovo Presidente abbia fretta dii fare guerre quanto il suo predecessore, malgrado le eventuali pressioni dai produttori di armi. Inoltre, c'è da mettere nel quadro il momento di crisi senza precedenti. Se da un lato qualcuno sostiene che una guerra "distrae l'opinione pubblica" e "fa girare l'economia", è però evidente che nessun Paese ha in questo momento le risorse e il sostegno politico per imbarcarsi in una simile avventura. Distrarre i telespettatori è una motivazione un tantino flebile insomma, per mettersi a lanciare bombe atomiche (si, sono state ventilate anch'esse).
Sicuramente le notizie contraddittorie (e i pettegolezzi sottobanco) continueranno a susseguirsi per un po' di tempo. Almeno fino a quando, ed è questo ciò che probabilmente sta accadendo, non saranno ben ridefinite le alleanze che la novità Obama e la crisi finanziaria hanno messo in discussione.