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Italia, Russia e compagni di letto.

22 ottobre 2009 0 commenti
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Nel giorno del chiacchieratissimo incontro al vertice tra Berlusconi e Putin, ho proprio voglio di bacchettare (da brava prof acida) tanti amici di cui leggo in giro i commenti. Non riesco a spiegarmi, infatti, come mai persone intelligenti ed informate possano uscirsene con frasi tipo queste: "Berlusconi va da Putin a farsi dare i dossier del KGB", "Tra dittatori ci si intende", "Siamo schiavi di quel comunista". Finché è il TG1 a spacciarci il rigassificatore di Rovigo come la battaglia del grano per svincolarci dalla mortale presa russa, passi, ma che anche gente che dovrebbe saperla lunga si beva queste fesserie davvero mi sorprende.

Premesso che a me non piace che premier e Presidenti se ne vadano in giro a fare i piazzisti delle multinazionali, ruolo al quale sempre più spesso sono ridotti, i nostri rapporti con i russi sono più che eccellenti. E non mi pare esattamente una schiavitù il fatto che, ad esempio, Finmeccanica abbia vinto la commessa per i tram leggeri di San Pietroburgo, o che la Fiat produrrà macchine agricole.

La vera questione è quella del gas. North Stream e South Stream stanno sul gozzo a molti (come spiega benissimo questo articolo di Megachip che vi invito a leggere). E la concorrenza non è solo tra le compagnie che sponsorizzano i gasdotti, ma anche e soprattutto tra i Paesi in cui tali gasdotti passano. Il controllo politico di quei Paesi è fondamentale per controllare le forniture di energia di tutta Europa, e non illudiamoci che altri "controllanti" siano tanto più buoni dei russi.

Senza dubbio mi sorprende l'ostinazione con cui Berlusconi persegue questa strada, che gli sta portando innumerevoli guai in casa e fuori. Che l'uomo sia il tipo che quando è convinto di aver ragione nessuno riesca a fargli cambiare idea è ormai chiaro (purtroppo), ma che insista nello scavarsi la fossa con tanta pervicacia lascia perplessi. Da più parti, in Rete, si comincia infatti ad ipotizzare che la vasta campagna stampa internazionale contro l'utilizzatore finale sia motivata non dall'eccessivo uso di veline e dal conflitto di interessi sulle festicciole, bensì da altri e ben più consistenti motivi a noi celati. 

Insomma, che il centro della querelle sia il lettone di Putin non c'è alcun dubbio. Bisogna vedere, però, quali sono i compagni di letto che destano davvero rabbia e indignazione... e sospetto che non siano quelli con le autoreggenti a preoccupare tanto certa stampa estera.

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