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Ma non c’era un posto più brutto?

31 ottobre 2009 0 commenti

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Magari qualcuno troverà questo post troppo buonista. Sapete, anche a me si cariano i denti quando leggo certe esagerazioni sui poveri animaletti che noi diabolici duezampe sottoponiamo a chissà che abusi, e che sarebbe meglio estinguere la specie umana anziché far soffrire un solo povero innocente cucciolo di scarafaggio.

Però altre volte mi chiedo se non lo facciamo apposta a esercitare crudeltà, pressapochismo e disinteresse verso la pelliccia altrui. Il fatterello che leggo dalla California si configura come un altro di quei casi in cui "glielo ha detto il diavolo", perché non regge neppure alla prova stupidità. (En passant: la teoria del diavolo si fa ogni giorno più plausibile, direi).

Ecco qua: in California si progettano tante belle e innovative centrali fotovoltaiche, che per rispettare la legge del 30% di energia rinnovabile entro il 2020 dovranno produrre ben 5.300 megawatt di energia elettrica. I progetti sono un pezzo avanti, e si è già individuata l'area dove le compagnie interessate dovranno procedere con gli impianti.

Si tratta di un'area protetta. Ci vivono lucertole cornute, una colonia di tartarughe, specie rare di cactus, e vi sono stati reperiti antichi manufatti indiani. L'area protetta è in mezzo al deserto, certamente, e se non facciamo centrali fotovoltaiche nei deserti dove diamine dobbiamo farle? In fin dei conti, poi, il deserto non è esattamente l'Amazzonia quanto a pullulare di vita, e se dobbiamo fermare anche i progetti sostenibili per quattro lucertole stiamo freschi. Almeno, questo è quanto non a torto sostengono alcuni. 

C'è anche un altro punto di vista però. Tutta la California è soleggiatissima. Non esistono, in tutto lo Stato, posti da schifo? Che so, centri commerciali abbandonati, discariche, campi incolti e persino inquinati? Su, se ci pensiamo bene riusciamo a trovare chissà quanti postacci da noi già abbondantemente rovinati e in attesa solo di un'occasione per riscattarsi. Con la devastazione del territorio che abbiamo prodotto negli ultimi cinquant'anni, c'è solo la difficoltà della scelta.

Premesso allora che è sacrosanto costruire centrali alternative, perché perseguire la solita vecchia strada di continuare a distruggere i pochi posti rimasti incontaminati? Forse perché i posti incontaminati sono in genere demaniali e quelli malamente antropizzati appartengono a qualcuno? Orsù, facciamo il lavoro fatto bene fino in fondo, e ricicliamo quanto di brutto abbiamo costruito, o quanto di bello abbiamo distrutto, per scopi finalmente più nobili.

Con molte grazie anche dalle lucertole cornute.

 

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