Balle sul clima? E chi se ne frega.
Sono totalmente affascinata, in genere, dalle discussioni tecniche che quotidianamente avvengono nel Fight Club dei sostenitori del global warming versus propugnatori del global cooling. Con l'arrivo del vertice di Copenhagen, e dei pesantissimi e vincolanti impegni economici che eventualmente comporterà, la battaglia si fa sempre più aspra. L'ultimo punto a favore l'hanno segnato i "negazionisti" (odio questa parola, che toglie libertà di pensiero a chi, magari anche sbagliando, va contro il pensiero mainstream e dovrebbe avere tutto il diritto di farlo), quando grazie ad un manipolo di hackers sono riusciti a mettere le mani sulle email di un gruppo di scienziati della parte avversa.
Dalle email si evincerebbe che il global warming è una falsità che viene propugnata e spinta con ogni mezzo. Fermo restando che se si leggessero le email di tutti noi evidenziandone solo alcune frasi, saremmo tutti imputabili di progettare l'omicidio del cognato tirchio, del cane del vicino o persino di qualche Presidente che non nomino, è assai probabile comunque che chi crede fermamente in un "ideale" cerchi di affermarlo con ogni mezzo, e ciò non certo per denaro o avidità o corruzione.
Mi perdonino gli amici meteorologi o climatologi, io non sono così preoccupata per il cambiamento climatico e per le sue conseguenze. Non tengo neppure a sapere se è cosa vera o falsa o tirata per i capelli. Credo invece, e lo dico apertamente, che rappresenti un'opportunità magnifica. E' probabile anche che non sia la sola a pensarla così: i nodi energetici stanno venendo al pettine. Quelli della produzione industriale anche, così come quelli del consumo, per tacere dell'inquinamento e dei disastri ambientali. Pare però che né i cittadini né il sistema produttivo siano in grado di accettare la realtà che dovremo presto tornare ad uno stile di vita anni '60, volenti o nolenti, e pare anche che non ci sia un solo politico, governante, ente sovranazionale disposto a mettere le carte in tavola su queste scomode verità. Se il global warming diventa allora il conveniente paravento dietro cui nasconderle, per far ingoiare al mondo intero l'inevitabile marcia indietro a cui sarà sottoposto il nostro stile di vita, allora ben vengano persino le eventuali bugie.
Anzi, ringraziamo il cielo che hanno avuto almeno il buonsenso di inventare/accettare il global warming. Potevano continuare a far finta di niente, cosa in cui riescono benissimo.