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Chiudete quelle porte, negozi spreconi

21 gennaio 2011 0 commenti

Benetton, Mondadori, OVS, Tezenis, Zara, H&M, sono solo alcuni negozi “beccati” dai cittadini – fotografi con le porte spalancate in queste giornate di gennaio fredde e inquinate. Sono per ora solo negozi di Bologna, Milano, Parma, reggio Emilia e Modena, ma Legambiente promette di pubblicare presto sui propri siti web tutti i “negozi spreconi” segnalati (vedi per tutti la sezione notizie di viviconstile.org).

Una ricerca della Cambridge University sui negozi inglesi ha dimostrato che le porte chiuse riducono il consumo energetico fino al 50%, le emissioni annue fino a 10 tonnellate di CO2, quanto a 3 voli di andata e ritorno Londra-Hong Kong. Ne è nata la campagna “Close the door“.

La tecnica di marketing di lasciare le porte aperte è una scelta di spreco tanto radicata e convinta da portare alcuni a progettare il punto vendita per non avere neanche più le porte! In Inghilterra il movimento distribuisce gratuitamente un adesivo di merito a chi tiene le porte chiuse (per fortuna la maggioranza dei negozi). In Italia Legambiente si è limitata a ricordare come tutta l’energia sprecata da questi negozi si riverserà necessariamente sul prezzo di vendita della merce: quindi tenere le porte aperte è un pessimo segnale verso l’acquirente, oltre che un danno per la salute. Poi promette di scrivere a tutti i negozi chiedendo loro di cambiare abitudine e dichiararlo pubblicamente.

Andrea Poggio