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Aspettando l’arrivo dei Ministri

25 ottobre 2010 0 commenti

E’ iniziata la seconda settimana di trattative e negoziati. C’è nell’aria
l’imminente arrivo dei Ministri dell’Ambiente e questo crea un’ atmosfera
più tesa ma forse anche più costruttiva. In questo secondo lunedì di lavori
hanno giocato ancora una volta una parte da leoni sia la definizione del
tanto atteso protocollo sugli ABS (Access and Benefit Sharing) che dovrebbe
imporre un utilizzo più equo e condiviso delle risorse genetiche, sia il
finanziamento degli obiettivi che saranno individuati nel nuovo piano
d’azione 2011-2020 della Convenzione sulla Biodiversità.

Difficile infatti dire quanto potrà costare la realizzazione della Strategia
che è ancora in corso di definizione, ancora più difficile dire quali
saranno i meccanismi attivabili per il suo finanziamento. Certo, tutti si
aspettano che i paesi sviluppati mettano finalmente la mano nel portafoglio
assumendosi impegni concreti che passano evidentemente attraverso un impegno
finanziario e la concretezza degli obiettivi che saranno definiti visto che
fino ad oggi, nel lungo percorso che li ha portati a Nagoya, hanno
dichiarato più volte l’imprescindibilità di conservare la biodiversità. Allo
stesso modo l’agguerrita delegazione del WWF sta pressando in tutti i modi
le parti coinvolte affinchè Nagoya possa veramente partorire un protocollo
per la condivisione delle risorse genetiche: è questa infatti la pietra
miliare per avviare una strategia che cancelli per sempre predoni e predati
della biodiversità.

Nelle stanze dei dibattiti cruciali dove dietro le parole magiche “ridurre”
“arrestare” “impegnarsi” “ampliare” si nascondono i destini di ecosistemi
vitali per la nostra sopravvivenza, si continua a dibattere sul peso della
singola parola, sulle virgole, sulle percentuali, dimenticandoci forse della
posta che oggi come non mai sappiamo essere in gioco: la nostra
sopravvivenza su questo pianeta.

Per fortuna una luce di speranza arriva dal dibattito sugli obiettivi del
Piano d’Azione dove un importante accordo sembrerebbe essere raggiunto : per
la prima volta, grazie anche all’effetto del rapporto TEEB (The Economics of
Ecosystems and Biodiversity) presentato la scorsa settimana, è stato
definito un obiettivo strategico che impegna i paesi ad inserire il capitale
naturale nella contabilità nazionale. Un risultato per cui il WWF da anni si
batte.

Continuano anche gli eventi promossi dal WWF per richiamare l’attenzione su
progetti, iniziative, esperienze che possono indicare la strada per
conservare in modo duraturo la biodiversità nel pianeta. Oggi è stata la
volta dell’iniziativa “Cuore del Borneo” dove insieme al WWF i governi di
Malesia, Brunei Darussalam e Indonesia hanno sancito il loro impegno per
favorire il finanziamento “sostenibile” attraverso il pagamento dei servizi
degli ecosistemi di questo cuore della biodiversità.