Avvistata una foca monaca all’Isola del Giglio
Ha allietato la domenica dei molti turisti che si abbronzavano accanto alla Torre di Giglio Campese. L’avvistamento della foca monaca, riportato oggi dal giornale online Giglio News, conferma l’importanza di istituire un’area marina protetta nell’Arcipelago Toscano, in ottemperanza di leggi nazionali ed internazionali.
Il mare del Giglio, recentemente premiato con le 5 Vele di Legambiente e del Touring Club, potrebbe quindi costituire una zona di re insediamento di questa specie, che ha vissuto in alcune isole dell´Arcipelago fino agli anni ´60 e la cui sopravvivenza è a rischio a causa di pesca, inquinamento, antropizzazione e cambiamenti climatici.
Secondo Legambiente, infatti, una delle “minacce più recenti, che si assomma al disturbo antropico ed alla pesca, è il cambiamento climatico: i piccoli nascono più tardi invece che alla fine della primavera, e sono ancora poco sviluppati al momento delle mareggiate autunnali, così un terzo circa dei cuccioli soccombe alla furia del mare nei primi mesi di vita”.
L’Onu ha stimato che nel Mediterraneo si trovano meno di 350 foche monache, quasi tutte in Grecia e Turchia, mentre altre 150 si trovano nella costa atlantica del nord Africa, in Marocco, Madeira e Mauritania.
Foto | patapat