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Tra via Tommaseo ed Arcore

15 aprile 2009 0 commenti

Si riaccende il dibattito intorno al Consiglio d’Amministrazione di Banca Etica. Questo il riassunto:

logo-piccolo-8 Aprile 2008, Franco
“qualche CdA in via di autoriproduzione dalle parti di Padova.”
Approfitto di questo inciso in questo articolo per chiedere lumi: cosa sta capitando a Banca Etica? E’ vero che stanno lavorando per replicare ancora lo stesso cda andando a cambiare lo statuto? Ho provato a leggere sui vari siti ma non capisco… e soprattutto: quale è il senso di questa cosa? perchè non farlo in maniera trasparente aprendo un dibattito pubblico prima della assemblea? Il rischio è che si arrivi in assemblea dove i giochi sono fatti e non si riesce nemmeno a capire cosa si stia votando… vi sarei molto grato se poteste aiutarmi a capire.
Franco

-10 Aprile 2008, Stefano
I coordinamenti locali (i cosiddetti soci attivi, che si interessano alla vita associativa della banca) di BancaEtica vengono costantemente aggiornati dal CdA. In merito al “replicare lo stesso CdA” la proposta, condivisa dai coordinamenti soci delle aree è di prolungare il numero dei mandati da 4 a 6 anche per permettere ai “vecchi” consiglieri di questo CdA di “traghettare” BancaEtica nella Banca Etica Europea. Su questa (e altre) proposta i soci tutti in assemblea dovranno esprimersi.
Dopo 6 mandati (consecutivi) i “vecchi consiglieri” non saranno rieleggibili (nemmeno nel CdA della Banca Etica Europa). E’ tutto abbastanza ben scritto nel BancanotE che è arrivato ai soci in questi giorni.

-10 Aprile 2008, Alberto
Caro Stefano, credo che oggi al mondo vi siano solo 2-3 posti in cui si pensa di poter funzionare in questo modo. Uno è Cuba, con Castro e la sua dinastia, uno è il Venezuela, con Chavez che cambia la Costituzione pur di restare sulla sua poltrona, uno è il nostro Paese dove il Berlusca continua a fregarsene dei conflitti di interesse che ci infligge e dove, in quel di Padova, un signore di nome Salviato pensa di poter coniugare il concetto di finanza etica (partecipazione, trasparenza, efficienza ecc.) con la sua presidenza ad oltranza.
Il fatto che ai soci arrivi Banca Note vuole dire poco. I cittadini italiani hanno anche sotto gli occhi i nostri TG, ma non per questo vanno in piazza col forcone. Le priorità della vita sono altre, e certo - per fortuna - in cima a queste non c’è la lotta per la presidenza di Banca Etica.
Dunque, lasciamo a ognuno i suoi giocattolini. Siamo un paese abituato ai re truffatori e ai papi carogna, figurati se ci turba un finto banchiere etico. Ma non si dica mai più, ainoi, che Banca Etica rappresenta un modello di innovazione. Nella governance è peggio di Mediobanca. E questo la dice lunga. Un amaro saluto

- 10 Aprile 2008, Sabrina
Salviato è una delle tante anomalie italiane
alla fine - proprio come dice Alberto - ci abituiamo a tutto…
a quando un paese normale? o almeno una banca etica?

- 10 Aprile 2008, Giorgio Lupi
si ricomincia con l’infamia su Banca Etica?
la banca è etica! se poi si vuole dedicare l’eccesso di protagonismo del presidente, cosa che si può sempre fare, è bene distinguere che ciò non mina il valore raro di questa iniziativa.
Insomma: se Fabio Salviato è discutibile, così non è il progetto che rappresenta e in cui tante persone investono energie e tempo volontario… qualche certezza nella vita ce la dobbiamo concedere, no?

- 14 Aprile 2008, Stefano
La prima proposta (anche delle banche francese LA NEF e spagnola FIARE) era di levare il limite ai mandati.
I soci dei GIT hanno insistito e la proposta è portare i mandati a 6. Su questo i soci dovranno democraticamente esprimersi. Se accetteranno, o se addirittura proporranno di non mettere nessun limite, …il problema sono i soci, secondo me.
Anche in Italia …il problema è Berlusconi o chi lo vota?.. in merito al “finto banchiere etico”, per me vale il discorso di cui sopra: non mi turbano i dittatori ma chi gli permette di farlo.
P.S. io in assemblea voterò per mantenere i 4 mandati e non portarli a 6, spero verrai in assemblea a sostenere questa posizione.

- 15 Aprile 2008, Giorgio Cerri
… ma se il problema riconosciuto pure dai soci che si lamentano di finansol è Salviato, perchè permettergli di restare altri anni? Perchè quella reazione all’assemblea di Padova di fronte alla candidatura Messina?
mi viene da dire che tra via Tommaseo ed Arcore non c’è poi tanta strada …
Giulio (socio)