Voi che ci fareste con 15 miliardi di euro?
Se voi foste a capo del Governo di un paese che sta attraversando una delle crisi economiche più gravi da che esista l’attuale modello di sviluppo, se il vostro ministro della difesa avesse appena dichiarato di voler contribuire alla ricostruzione delle zone terremotate dell’Abruzzo anche con il suo budget, se i vostri tecnici faticassero a trovare risorse per gli ammortizzatori sociali per i disoccupati e vi suggerissero in continuazione di tagliare i finanziamenti pubblici alla scuola, all’università e alle politiche sociali… bene se voi foste nelle sue condizioni decidereste di destinare 15 miliardi di euro alla costruzione di 131 cacciabombardieri?
Lui si. E infatti in questi giorni sta chiedendo al parlamento il parere positivo alla continuazione della produzione di 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter che impegneranno il nostro paese fino al 2026 con una spesa di quasi 15 miliardi di euro. Decisamente un colpo di genio per i simpatici cialtroni che siedono a Palazzo Chigi.
Si tratta di una decisione irresponsabile sia per la politica di riarmo che tale scelta rappresenta, sia per le risorse che vengono destinante ad un programma sovradimensionato nei costi sia per la sua incoerenza (si tratta di un aereo di attacco che può trasportare anche ordigni nucleari) con le autentiche missioni di pace del nostro paese. Contro questa decisione è nata la campagna Stop F35, alla quale vi invitiamo ad aderire.
Sbilanciamoci! e la Rete Italiana per il Disarmo chiedono al parlamento di dare parere negativo alla prosecuzione del programma, destinando in alternativa una parte delle risorse già accantonate a programmi di riconversione civile dell’industria bellica e agli interventi delle politiche pubbliche di cooperazione internazionale, che la scorsa manovra finanziaria ha tagliato di ben il 56%.
Con 15 miliardi di euro si possono inoltre fare molte altre cose in alternativa (qui c’è un pdf che le elenca), come costruire 5000 nuovi asili nido, costruire 8 milioni di pannelli solari, dare a tutti i collaboratori a progetto la stessa indennità di disoccupazione dei lavoratori dipendenti, allargare la cassa integrazione a tutte le piccole imprese…
Mario Pianta ne parlerà anche in un seminario all’Università di Pisa il 28 maggio 2009 alle 15: “L’economia militare e la spesa per la difesa in Italia”